“Così sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l’altra lasciata”(Matteo 24,39-41). La verità sugli Alieni Extraterrestri presenti sulla Terra da sempre? Oltre ogni ragionevole dubbio, non siamo soli nella Galassia e nell’Universo. La nostra amata Terra è davvero il nostro patrio pianeta azzurro ricco per due terzi di acqua liquida, casta e pura, e di ogni meraviglia che si conosca, una piccola gemma preziosa incastonata nell’infinità oscura del gelido spazio siderale apparentemente desertico, tranquillo e silenzioso, insomma fatto su misura per l’insaziabile superbia umana? In ciascuno dei 10 alla 500esima potenza di universi possibili e immaginabili teorizzati dal fisico Stephen Hawking, c’è spazio per tutti. Un dialogo tra filosofi, teologi, esobiologi e scienziati è possibile anche in Vaticano quando si affrontano le questioni fondamentali, come l’origine e la fine di tutte le cose. E proprio all’inizio dell’Universo, la Pontificia Università Gregoriana dedica un colloquio che vede intervenire specialisti di ogni disciplina. Da dove vengono le cose? Come e perché tutto ha avuto inizio? Non esistono, probabilmente, domande più antiche e importanti di queste, punto di partenza di una ricerca continua che coinvolge anche le dettagliate teorie degli scienziati. “Sicuramente noi sappiamo che la teoria attuale del Big Bang è quella che spiega meglio i dati sperimentali che abbiamo a disposizione fino ad oggi – rivela padre Gabriele Gionti, fisico teorico della Specola Vaticana – noi sappiamo di sicuro che c’è stata una fase calda dell’Universo cui è seguita una fase di raffreddamento. C’è, però, un problema concettuale: non abbiamo attualmente nessuna teoria che spieghi la fisica dei primi istanti dell’Universo. Ci sono varie proposte, ma nessuna di queste teorie è considerata La Teoria”. Naturalmente, l’indagine scientifica non chiude la porta allo sguardo ed alle risposte dell’Uomo di fede. “Il livello scientifico, il livello filosofico e il livello teologico corrono paralleli – spiega padre Gionti – si può essere sicuramente una persona di scienza, fare scienza ad altissimo livello senza che questo, necessariamente, metta in crisi le proprie convinzioni religiose. Anzi, molte volte, è facile che una persona di fede trovi delle conferme a posteriori della sua fede. Il fatto che esista un mondo che è razionale, che è spiegabile con le leggi della matematica non è in contrasto con l’idea che esista un Dio benevolente, un Dio di amore che ha creato questo Universo. Anzi, il fatto che è razionale dimostra ulteriormente che questo amore si concretizza in un Universo che è armonioso e perfetto”. A sottolineare un concetto analogo è la professoressa Michelina Tenace, direttore del Dipartimento di Teologia Fondamentale dell’Università Gregoriana. “Sia la scienza sia la teologia – osserva la teologa – cercano di dare una spiegazione, un’interpretazione e cercano di raggiungere una verità”. E allora qual è l’affermazione importante? “Che nessuna verità, se è verità, esclude l’altra. L’interesse comune, quindi, è scoprire come questo mondo possa rispondere alla vita, permettere la vita, migliorare la vita: ricerca comune al teologo, al filosofo e allo scienziato. In quest’ambito l’interesse della teologia è rivolto particolarmente alla relazione, in senso ampio, tra Dio, l’Uomo e il mondo: da questa storia della relazione tra l’Uomo e Dio, tra Dio e il mondo, tra Dio e la storia del mondo e dell’Uomo, è venuta la contemplazione del Dio Creatore. Se Dio è capace di aprire il mare e di farmi attraversare la morte – rivela la prof.ssa Tenace – questo Dio ha creato tutto con bontà, con intelligenza, con sapienza. Dio è amore e in questo amore il teologo si può avvicinare anche alla teologia della creazione”. Ognuno quindi è libero di credere o meno alle verità sugli Extraterrestri contenute nel presente articolo e, comunque, in tutto ciò che vuole. Ma di invasione aliena extraterrestre “mitigata” della Terra, nel bene o nel male, si tratta! Gli Uomini sono polvere di stelle, pianeti, asteroidi e comete. Quindi, possono essere sistematicamente manipolati da intelligenze superiori a non vedere, alle lunghezze d’onda ordinarie umane, la presenza fisica degli Alieni Extraterrestri sulla Terra: non ce ne accorgiamo o facciamo finta di non capire, nonostante le investigazioni scientifiche ufficiali? Il tema controverso dei rapimenti alieni di esseri umani animali e della presenza costante degli Extraterrestri sul nostro mondo fin dall’alba della civiltà, è articolato e complesso. Il nuovo libro The Alien Abduction Files scritto a quattro mani dalle ricercatrici Kathleen Marden e Denise Stoner (New Page Books, 2013, pp. 253) più di qualsiasi altro offre una visione obiettiva e stereoscopica del fenomeno e pone sicuramente un argine scientifico alla disinformazione dei debunkers. Dall’affascinante investigazione antropologica e culturale della realtà fisica dei fatti, grazie alla lucida descrizione degli strumenti sociologici necessari per fare chiarezza sui casi e dissolvere le nubi del dubbio, emerge un quadro inquietante in grado di sconvolgere la nostra visione del mondo. La Marden e la Stoner conducono il Lettore alla scoperta di una casistica interplanetaria fisica e psico-sociale, non soltanto americana e ufologica, finora semplicemente ignorata dalla scienza ufficiale accademica, dal potere delle multinazionali e dai governi. L’uso del metodo scientifico è in grado di fare breccia sul muro di gomma innalzato negli Usa per nascondere e dissimulare, secondo le Autrici, la realtà oggettiva dei fatti fisici ET che appaiono per quello che sono. Non appartengono più al regno della fantascienza. L’analisi multidisciplinare e testimoniale di eventi e persone è lapalissiana. Le fonti autorevoli scientifiche che corredano la bibliografia del libro offrono la prova-regina del fatto che qualcosa di strano sta accadendo sulla Terra e che per troppo tempo il tema dei rapimenti alieni è stato semplicemente derubricato a fenomeno di costume di bassa lega fantascientifica, nella migliore delle ipotesi, o paranormale. Frutto, cioè, della cultura pop americana nella Guerra Fredda del XX Secolo. Le Autrici, dal curriculum studiorum di tutto rispetto, accompagnano il Lettore nella più sconvolgente avventura sociologica di sempre, rendendo giustizia a un tema assai delicato dove la verità e l’invenzione, stratificate da decenni di deposizioni testimoniali e paccottiglie burocratiche, si sposano con l’intelligenza di forme di vita extraterrestri, sicuramente ultraterrestri, capaci di tutto nel bene e nel male. Se a tutto ciò si aggiunge l’opera dei disinformatori professionisti (debunkers) che del fenomeno testimoniale alieno e ufologico da sempre hanno raccontato di tutto per demolirlo a priori, allora si comprende la necessità e l’urgenza di fare universalmente ordine, di operare un lavoro accademico certosino, scientifico e serio con il cesello della ragione per distinguere i fatti reali dalla fantasia e dalla patologia psichiatrica. E sono proprio i testimoni credibili dei rapimenti alieni, ossia i protagonisti diretti e i loro cari, ad offrire i corretti strumenti di analisi del fenomeno attualmente privato in corso sulla Terra, delle cosiddette Abductions. Il volume The Alien Abduction Files consente a tutti di entrare nel cuore del comportamento degli Extraterrestri (delitto cosmico, genocidio o solidarietà genetica di massa?) nei confronti degli esseri umani e di tutte le forme di vita oggi presenti sulla Terra a rischio di improvvisa estinzione. Naturalmente ognuno è libero di farsi la propria opinione a riguardo. Più semplicemente, di considerare il tutto come una favola o un mito moderni, se si vuole. Infatti le Autrici non intendono convincere nessuno della bontà del fenomeno alieno, il più grande mistero dell’umanità stranamente non ancora riconosciuto dalla comunità scientifica e politica mondiale. Ma solo dai diretti interessati che vivono in prima persona gli eventi. Il coraggioso lavoro scientifico della Marden e della Stoner, dunque, è da elogiare perché il loro contributo è di per sé encomiabile. La minaccia aliena sulla Terra, e del Male in generale, può essere infatti più reale di quanto si creda o pensi con le nostre semplici categorie razionali evidentemente non più così affidabili se in Italia da 20 anni si eleggono politicanti amorali da quattro soldi che hanno messo in ginocchio il Belpaese. Se venisse definitivamente provata la realtà pubblica del fenomeno extraterrestre, chi oggi lo nega che figura farebbe nei confronti dell’umanità? Chi si assumerebbe una tale responsabilità? Al contrario, la non esistenza del fenomeno offrirebbe solo spazio a un’ulteriore ilare solidarietà tra gli autori di fantascienza e le persone in cerca di visibilità. Tutto qui. Ma l’evidenza dei fatti lascia intendere che siamo molto più vulnerabili di quanto finora immaginato. La presenza degli Alieni sulla Terra è la prova che non possiamo fare nulla. Solo assistere al fenomeno ET. Magari subirlo passivamente, senza opporre resistenza. In tal caso, non siamo liberi. Anche se crediamo di esserlo. Le esperienze di missing time (dislocazione spaziotemporale, perdita di minuti e ore di vita libera!) durante il sonno o alla guida di un veicolo in compagnia di amici e parenti, il rapimento ET sotto i loro stessi occhi mentre il tempo rallenta, di giorno e di notte, le procedure invasive degli esseri ET sulle giovani vittime ghermite come prede, poi liberate e riprese nel corso della loro vita seguendo il profilo genetico familiare, sono elementi di prova incontrovertibili molto più che meramente indiziari. In qualunque processo terrestre o intergalattico, in qualunque tribunale di uno stato di diritto, se venisse accertata la loro vera obiettiva reale pericolosità, anche al di là delle modalità di invasione indiscriminata della sfera privata delle vittime, questi fatti alieni condurrebbero all’incriminazione ed alla condanna degli esseri ET responsabili, eventualmente dei governi terrestri complici. I testimoni oculari dei rapimenti descrivono benissimo, a distanza di anni e non necessariamente con la regressione ipnotica, l’interno diretto di astronavi aliene dove vengono condotti contro la loro volontà, la tecnologia e i messaggi dei Visitatori. Molte sarebbero le specie ET coinvolte nel fenomeno, legate a doppio filo a una struttura gerarchica molto interessante che pare coinvolgere i potenti della Terra. Ciò che impressiona è la libertà, l’indipendenza e la somiglianza delle deposizioni testimoniali raccolte dalle due Autrici nel libro. L’introduzione è curata dal fisico nucleare Stanton T. Friedman. Le politiche governative di negazione del fenomeno alieno sono allucinanti: l’interazione di specie non umane con i terrestri perché dovrebbe sorprendere e spaventare i potenti a tal punto da negarne l’evidenza? Semmai dovrebbe allarmare i mercati se fossero i cittadini correttamente informati a scoprire da soli il fenomeno. Chi ama il proprio popolo può davvero assumersi la grave responsabilità di far tacere la verità dei fatti? I negazionisti finti razionalisti lasciano il tempo che trovano. Il potere negherà sempre. Pena la sua immediata delegittimazione politica, istituzionale, economica e finanziaria. Chi manderebbe al governo del Paese, persone incapaci di tutelare la sicurezza dello spazio aereo, del territorio e dei propri concittadini? Chi conserverebbe istituzioni inutili perché incapaci di proteggere da una minaccia aliena all’opera sulla Terra da chissà quanto tempo? Il silenzio, ultimamente lo si è capito, come il crimine, non paga. La storia vera, di prima mano, dei coniugi Betty e Barney Hill che, come racconta la Marden, nel Settembre 1961 furono rapiti da esseri alieni nello Stato del New Hampshire (Usa) offre prove fisiche ancora oggi sotto analisi e dimostra che gli “Experiencers” oggi hanno il coraggio di farsi avanti non solo negli Stati Uniti d’America ma in tutto il mondo. Perché è in gioco la nostra stessa esistenza. La nipote di Betty, Kathleen Marden, insieme a Denise Stoner, aggiungono un nuovo meticoloso capitolo alla ricerca, mostrando il vero volto inquietante di questi esseri ET non umani. Entità fisiche che senza troppi complimenti invadono la privacy delle famiglie americane, sconvolgendo le loro vite sul piano fisico, psichico e spirituale. Molte migliaia di altre famiglie negli ultimi 50 anni hanno sperimentato esattamente la stessa tragedia. Ma tacciono, secondo le Autrici, per timore di essere derise. Pressioni politiche e culturali (i film di fantascienza non aiutano!) sono all’opera per ridurre tutto al silenzio. Quando il fenomeno alieno verrà pubblicamente dimostrato da tutti coloro che l’hanno sperimentato, che cosa accadrà? In che misura sarà sconvolgente? I casi di abduzione-rapimento dimostrano, oltre ogni ragionevole dubbio, che siamo in presenza di eventi strani. Se sono reali, non possono essere più taciuti. Gli addotti invocano garanzie da chi di dovere perché temono di perdere il loro status sociale e professionale. Questi sono i nuovi diritti civili, Signor Presidente! Tutelare gli addotti. Non le pratiche sodomitiche multinazionali. Non la distruzione dell’istituto del Matrimonio. Non l’aborto. Non l’eutanasia. Che violano il diritto naturale e le leggi di Dio. La soluzione del mistero dei rapimenti alieni sulla Terra potrebbe essere dietro l’angolo anche grazie ai social network che possono creare una fitta rete di contatti tra le vittime di questi abusi cosmici per condividere pubblicamente le loro esperienze, magari filmandole con le nuove piccole telecamere ad alta definizione per poi metterle sul Web. Con buona pace dei debunker e dei governi del silenzio! Chi si avvicina per la prima volta all’analisi di questi fenomeni storici, troverà nel libro della Marden e della Stoner un vademecum raffinato e prezioso. La Natura aborre il vuoto. A volte dall’impossibile e dall’incredibile, essa confeziona di tutto. Come ci si può difendere? Con la verità. Solo acclarando la semplice verità nuda, aliena e cruda. La snervante complicità tra governi, registi, leader mondiali, Ceo e disinformatori potrebbe crollare nel più rumoroso silenzio! Il collasso culturale e sociale mondiale minacciato è la classica bufala. La caduta dei potenti dai troni, è la conseguenza evangelica più probabile. I testimoni vanno difesi. Per la loro tenacia e il loro coraggio vanno sicuramente premiati. La prova è sotto i nostri stessi occhi, tra i miliardi di astri della nostra Galassia, tra gli apparenti “vuoti” pieni di energia gratis degli atomi della Realtà invisibile che agisce a distanza. Buon Einstein, la tua Teoria della Relatività è esatta! Questi studi non contrastano assolutamente con le fede cattolica cristiana né con il Credo apostolico. L’ombra della menzogna non sempre è così oscura. Spesse volte si confonde, tra le mille sfumature di grigio siderale, nella luminosa scenografia di storie inventate di sana pianta. Ma questi libri di nicchia, a differenza di Star Trek della Paramount Picture, non aiutano ad arricchirsi. Chi si espone rischia il ridicolo. Cui bono. I 75 partecipanti alla ricerca Marden-Stoner Commonalities Among Abduction Experiencers Study, la cui preziosa collaborazione ha reso possibile la stesura del volume, dimostrano che c’è una speranza di verità. Una pletora di presunti fenomeni sociologici, la cui realtà fisica è stata fortemente negata quando furono scoperti, prova che tutto è possibile. La nozione che i politicanti italiani hanno condotto al fallimento gli imprenditori italiani con l’euromoneta del debito e il latrocinio legalizzato, sembrava impossibile. La nozione che sacerdoti e genitori in gamba possono abusare sessualmente di bambini e giovani, sembrava inaccettabile. La nozione che i parlamentari italiani avrebbero finto per distruggere la Costituzione repubblicana del 1948 e la società italiana in tema di Lavoro e Famiglia fondata sul Matrimonio di un uomo e di una donna, sembrava assurda. La nozione che centinaia di soldati italiani in missione di pace all’estero su mandato delle Nazioni Unite, vengono avvelenati dalle polveri radioattive dell’uranio impoverito (arma chimica radiologica) contenuto nel munizionamento tattico Usa all’insaputa di politici, ministri, generali e cittadini “sovrani” del Belpaese, fin dagli Anni Novanta sembrava allucinante. Poi sono state tutte dimostrate. Gli effetti degli abusi fisici e psichici sui minori, comprese le malattie psichiatriche sessuali, sono fortemente contrastati dalla comunità medica mondiale. Oggi soltanto la legge non riconosce la verità. In certi casi chiede la collaborazione di insegnanti ed educatori per registrare le violenze scolastiche come abusi e non come semplici vizi morali o culturali da correggere. La nozione che la Germania nazista ha sistematicamente sterminato oltre sei milioni di Ebrei, cristiani, malati di mente, diversamente abili e le minoranze etniche, per alcuni negazionisti sembra ancora oggi impossibile nonostante le prove. Dopo tutto come avrebbe potuto la Germania di Goethe, Beethoven ed Einstein, operare un simile crimine nei campi di sterminio in Europa? Si racconta che il giudice della Corte Suprema Usa, Felix Frankfurther, abbia proferito le seguenti parole: “So che è vero, ma non ci credo”. I rapimenti di terrestri ad opera di varie razze aliene di altri mondi che usano la Terra per i loro safari preferiti, sono stati ufficialmente e storicamente riconosciuti dallo Stato del New Hampshire nell’Anno Domini 2011, sulla base della testimonianza e dell’esperienza di Betty e Barney Hill poi descritte nel libro The Interrupted Journey di John Fuller nel 1966, cinque anni dopo i fatti vissuti dalla coppia. Seguirono inchieste, documenti e dichiarazioni simili in tutti il mondo. Molti scienziati che non riescono neppure lontanamente ad immaginare la realtà del fenomeno alieno, figurarsi a provarla, semplicemente perché non hanno sperimentato di persona la razzia, hanno cercato di combattere da “agnostici” la nozione di rapimento alieno di umani, cioè l’Adduzione ET. Una spessa coltre di ridicolo, grazie anche al cinema, circonda il fenomeno e i suoi testimoni come riportato da giornalisti, cronisti, scrittori, scettici e debunker. Secondo il fisico nucleare Stanton T. Friedman “sì, la trasmissione The Ufo Incident sulla Nbc nel 1975 (protagonisti James Earl Jones ed Estelle Parsons nelle vesti di Barney e Betty Hill) ha aiutato alcuni a capire la possibile realtà dell’evento, ma ancora oggi molti non possono seriamente considerare la realtà della nozione di visita degli Alieni sulla Terra”. Dichiarazioni, ipotesi, congetture, speculazioni sui voli interstellari riempiono le pagine estive dei magazine e dei quotidiani, magari disseppellendo abulici lemmi non aggiornati di interviste a scienziati decadenti privi di ogni credibilità. La conclusione sull’impossibilità di viaggiare a velocità prossime a quelle della luce per i terrestri, annichila qualsiasi altra nozione. È logico buttare tutto alle ortiche? Troppa energia, distanze infinite per l’Uomo, troppo tempo, troppi costi per l’economia del debito terrestre fondata sui combustibili fossili e non sulla Supermateria. Dunque, è impossibile viaggiare nel Cosmo! Meglio occuparsi delle faccende terrene: armi, guerre, malattie, povertà, perversioni, disoccupazione. Il fatto è che non riusciamo a risolvere le 101 emergenze planetarie nascondendo la verità sugli ET sotto il tappeto. Dichiarazioni negazioniste e folli furono vomitate sul volo spaziale nel Novecento, poco prima della conquista americana della Luna e subito dopo l’invenzione dell’aeroplano alla vigilia della Prima Guerra Mondiale. L’acmé della “resistenza” al buonsenso fu raggiunta nell’Anno Domini 2012 “quando l’astronomo britannico reale Dr. Martin Rees – rivela Stanton Friedman – conquistò le prime pagine dei giornali con la dichiarazione pubblica ma falsa che ‘solo gli eccentrici vedono gli Ufo’ e che ‘gli alieni non farebbero tanta strada solo per incontrare pochi visionari’, evidentemente ignorando la letteratura scientifica sull’argomento”. Come quella del Dr. Benjamin Simon, lo psichiatra che lavorò con i coniugi Hill, come si legge nel libro Captured – The Betty and Barney Hill Experience di Friedman-Marden. La novità sostanziale dell’opera The Alien Abduction Files è quella di concentrarsi su due casi specifici analizzandoli scientificamente. Siamo ben oltre l’ufologia classica da magazine. Questa è l’Eso-antropologia. Un contributo importante alla letteratura scientifica dei rapimenti alieni, per la prima volta in assoluto, nasce dalla pubblicazione dei dati elaborati nello studio The Ufo Abduction Experiencer condotto recentemente dal team Marden-Stoner. Gli addotti, a quanto pare, sembrano condividere un elevato numero di esperienze e caratteristiche generalmente non comuni tra i non rapiti dagli Alieni o tra chi ha subito altre forme di abusi e violenze. Queste “vittime” sono state analizzate scientificamente avvalendosi di un Gruppo di controllo per escludere ogni contaminazione e fatale errore di valutazione. Le Autrici non escludono che possa trattarsi di qualcos’altro rispetto all’intervento alieno. La brutalità degli esseri umani contro i propri simili è nota. Le patologie psichiatriche più comuni in letteratura e tutte le esperienze generalmente descritte come paralisi del sonno, proiezioni astrali, poltergeist e quanto di più caro alla comunità dei disinformatori, non spiegano questi fatti. Nella maggior parte dei casi nulla sembra più realistico di un’esperienza aliena diretta. Le testimonianze dei rapiti sembrano convergere sul fenomeno fisico di natura non terrestre. Gli scienziati sociali e la comunità medica mondiale hanno molto su cui riflettere per attivare una seria investigazione scientifica multidisciplinare capillare. Le tesi di dottorato sul tema, negli Usa non si contano. C’è spazio per tutti, il che significa promuovere una collaborazione tra specialisti di discipline scientifiche naturali e umane, e soggetti liberamente disposti a capire le loro strane esperienze. La telenovela obsoleta della forte resistenza culturale alle “nuove” idee e nozioni, a volte senza successo, da parte di accademici impenitenti, come descritto nel libro Science Was Wrong di Marden-Friedman, prova che difendere l’indifendibile con obiezioni irrazionali è parte di quell’inquietante disegno dei debunker volto a fermare la Storia dell’Umanità, le conquiste e le scoperte più ardite del genere umano. In definitiva ad arrestare il progresso per compromettere la nostra stessa sopravvivenza sulla Terra. Il grande fisico tedesco e premio Nobel per la Fisica, Max Planck, una volta disse che le nuove idee, sebbene strane, finiscono prima o poi con l’essere accettate, non tanto perché i loro oppositori finiscono col credere in esse, quanto piuttosto perché i loro detrattori scompaiono e una nuova generazione di scienziati vi si adegua. “Io posso soltanto sperare che l’accettazione del fenomeno dei rapimenti alieni come fatto naturale reale avvenga il più presto possibile – osserva il fisico Stanton Friedman – in quanto solo recentemente è divenuta di pubblico dominio l’ovvia considerazione che l’Umanità e la Terra non sono più al centro dell’Universo o sulla vetta della montagna della conoscenza”. I telescopi dell’Osservatorio europeo australe (Eso), le ottiche degli statunitensi Gemini dalle Hawaii, i telescopi spaziali come l’Hubble, hanno mostrato che esistono statisticamente milioni di esopianeti rocciosi simili alla Terra nella nostra Galassia, la Via Lattea, una tra le miliardi di galassie là fuori. I più vicini esomondi molto probabilmente orbitano attorno a stelle come Alpha Centauri, Epsilon Eridani e Zeta Reticuli. Ma ce ne sono a migliaia in un raggio di mille anni luce dalla Terra. Non esistono, dunque, soltanto i nostri otto pianeti principali del Sistema Solare. “Lavorare sulla fusione nucleare di pace – fa notare Stanton Friedman – ossia sui processi energetici che alimentano il cuore delle stelle, ci spalancherà la via agli altri sistemi solari. Dobbiamo smetterla di spendere trilioni di dollari l’anno nei giocattoli militari, negli armamenti. Abbiamo bisogno di cambiare mentalità. Abbiamo bisogno di capire chi sono gli Alieni responsabili di questi rapimenti, in definitiva di comprendere le loro reali intenzioni sui terrestri. Il problema è chiaro. La soluzione no”. Nella nostra Galassia potrebbero esistere almeno 4.590 Popoli alieni extraterrestri. Sono tutti di razza Homo Sapiens Sapiens? Affermare che “le distanze interstellari ci proteggono da un’invasione” (Margherita Hack, riposi in pace!) in piena regola, è inquietante. Con civiltà più evolute della nostra anche di soli 500 anni, saremmo già in presenza di un Impero interplanetario? E con specie predatorie ET, quale potrebbe essere il nostro destino di umani: finire nel loro zoo safari? Cosa o chi oggi è in grado di negare o provare questi scenari? Se “la vita intelligente è un fenomeno raro” come dichiara Stephen Hawking, allora tutte le razze esistenti là fuori ovvero quelle più o meno simili alla nostra avrebbero le loro ragioni di temere la minaccia futura dei terrestri guerrafondai anche solo nella conquista dello Stadio Uno di civiltà! Non necessariamente gli Alieni che già esistono. Per quale motivo dovrebbero essere così stupidi o indifferenti? Potrebbero benissimo essere preoccupati della violenza in atto sul pianeta Terra e, dopo aver percorso tutte le vie pacifiche immaginabili per impedirci di esportarla altrove, decidere di modificare il nostro Dna, la nostra natura, il nostro ambiente, per poi decidere di annientarci. Anche se siamo bravi a farlo da soli perché ne abbiamo già tutti i mezzi. Ciò spiegherebbe il perché della decadenza antropologica, etica, politica, economica e morale, l’estrema lentezza dei nostro progressi nel volo spaziale dopo 63 anni di lanci pubblici orbitali, il ruolo di certa fantascienza, la mancata liberalizzazione totale dell’impresa spaziale privata e gli infiniti mantra burocratici dei politicanti italiani sulle eterne “riforme” istituzionali che non si sa bene dove debbano condurre. Certamente non su Alfa Centauri, non sulla nuova industrializzazione dell’Italia, non sulla salvaguardia dei giovani cervelli in fuga dal Belpaese, non sugli iPad made in Italy. L’astrofisico britannico Hawking spiega in questi termini le tre possibili ipotesi per cui il genere umano non sarebbe mai riuscito ad entrare ufficialmente in contatto con forme di vita aliena: a) qualunque forma di vita è raramente presente in tutto l’Universo; b) organismi rudimentali sono abbastanza comuni nello spazio ma le forme di vita intelligente sono al contrario molto rare; c) gli esseri viventi, quando dotati di intelligenza, tendono ad auto-distruggersi molto velocemente. Hawking propende per la seconda ipotesi. Si tratta di mere speculazioni in mancanza, secondo la Scienza accademica e l’Unesco, di dati precisi. In Inghilterra il 13 percento della popolazione teme che gli Alieni siano pericolosi ma un 23 percento li considera amichevoli. Crede nell’esistenza degli Extraterrestri il 52 percento dei sudditi di Sua Maestà britannica. In Dio soltanto il 44 percento. Il curriculum accademico della Marden, psicologa e insegnante di scienze sociali umane, prima che si occupasse a tempo pieno, ormai da 18 anni, della vicenda interstellare vissuta dai suoi zii Betty e Barney Hill in New Hampshire nel 1961, offre tutte le garanzie etiche e professionali. Per capire la storia moderna più vera e incredibile di sempre: il rapimento alieno dei coniugi Hill, catturati, studiati e rilasciati da Esseri di un altro mondo! Eppure gli attacchi che simili addotti sono costretti a subire, in termini di falsità e disinformazione, secondo le Autrici del volume The Alien Abduction Files, non si contano e superano di gran lunga l’esperienza agghiacciante sperimentata. Perché il lato peggiore degli esseri umani compatrioti dei terrestri rapiti, può fare più paura. L’anonimato è la regola aurea per evitare la rovina. Ecco perché molti sinceri addotti preferiscono tacere. Non c’è libero mercato che possa giustificare una confessione pubblica di massa da parte delle vittime dei rapimenti alieni negli Usa e nel mondo. Il lavoro della Marden, alla ricerca della verità oltre ogni ragionevole dubbio, diventa così ancora più prezioso per la Scienza. Una pietra miliare per gli eso-scienziati che possono liberamente accedere a tutte le informazioni in possesso delle vittime, finanche contattando questi Esseri alieni responsabili dei safari scientifici interstellari oggi in corso sulla Terra. In aperta violazione del nostro spazio aereo e della nostra privacy ovvero segretamente autorizzati, ma attenzionati, dai governi consapevoli? Razzia, perlustrazione tattica, studio, acquisizione di materiale genetico e di ogni altra informazione magari nascosta nel Dna umano, modifiche comportamentali necessarie per controllare la vita sulla Terra, per invaderci o per prevenire future malattie indotte da intense piogge di radiazioni cosmiche? Perché si preferisce rapire gli esseri umani che con i loro simili fanno anche di peggio? Sono menti fredde, calcolatrici, amorali ovvero Esseri benigni che intendono salvare l’umanità in declino su un pianeta stracarico (per la prima volta?) di oltre 7 miliardi di persone, un mondo perforato, deforestato, inquinato, sfruttato e non più custodito secondo le leggi di Dio? Tutti i dati finora acquisiti dalla Marden sembrano indicare che non siamo soli nel Sistema Solare. I contatti privati né pubblici né accademici, sono fortemente indicativi della dinamica del fenomeno e del comportamento degli Esseri alieni coinvolti. Le esperienze delle vittime denotano elementi fuori dal comune, ossia dall’ordinario umano. Le stranezze non mancano ma l’alto livello di confidenza raggiunto nella descrizione delle caratteristiche sperimentate dagli addotti, non lasciano molti margini alla speculazione dei debunker buontemponi. Escluse le patologie psichiatriche ben conosciute in letteratura, gli eventi sembrano convergere ed evolvere, sotto i nostri stessi occhi, verso il contatto ufficiale con gli Extraterrestri, secondo le Autrici. Gli ET sono biologicamente innoqui? Temono l’ambiente terrestre e lo stanno terraformando? L’incontro con queste Entità modificherà il nostro Dna? Possono le attuali teorie scientifiche galileiane spiegare processi psichici apparentemente impossibili? Gli Alieni sono altri Esseri umani più evoluti? Come viaggiano nel Cosmo e perché, dopo aver percorso centinaia o migliaia di anni luce, temono il contatto diretto ufficiale con gli umani? Perché la maggior parte degli addotti sviluppa abilità straordinarie che non si trovano nel Gruppo di controllo? Non è facile scrivere un libro scientifico sull’argomento. Le persone desiderano conoscere la verità sul fenomeno e sull’apparente mistero degli Ufo che dal Giugno 1947 negli Usa occupa regolarmente le pagine di magazine, quotidiani, trasmissioni televisive e kolossal cinematografici, facendo breccia nella cultura europea ma non orientale. Se le bufale sugli Ufo sono note, le verità sugli ET sono ancora ignote. Il volume della Marden-Stoner aggiunge un piccolo tassello al puzzle cosmico che si va componendo. Ce n’è per tutti. In particolare per le persone più credibili e intelligenti che fino alla pensione hanno taciuto i loro incontri ravvicinati, per non mettere a rischio le proprie vite, famiglie e carriere professionali. La Marden consiglia prudenza. È fondamentale che queste persone contattate dagli Alieni conservino il loro onorabile ruolo nella nostra società. Ogni scienziato che si rispetti non violerebbe mai la consegna del confidenziale anonimato delle vittime umane dei rapimenti ET. Gli episodi del libro sono documentati nell’arco della vita degli addotti. Alcuni rapimenti provocano un rallentamento nello scorrere del tempo attorno le vittime, alla luce del Sole, alla presenza di testimoni credibili. Qualunque storia al giorno d’oggi può essere demolita dalla ragione. È stato tentato anche con le presunte vittime di queste razzie aliene. Per un nulla di fatto. In qualunque procedimento giudiziario, finanche indiziario, gli addotti farebbero valere le proprie ragioni con megarisarcimenti e condanne esemplari versus i responsabili. Verrà mai istruito un processo cosmico al Tribunale Penale Internazionale per fare giustizia, risarcire le vittime terrestri di questi abusi e punire gli scienziati o militari Alieni responsabili di tali gesti? Chissà, forse molto prima di quanto si pensi. Magari su denuncia dei parenti degli addotti, a quanto pare vittime di queste strane esperienze, impossibili per la Scienza ufficiale ma inqualificabili come semplici patologie della mente. La soluzione del mistero dei rapimenti alieni sulla Terra spetta alla Scienza. Non alla fantascienza. Non alla fantagiurisprudenza. Non alle trasmissioni televisive di debunker ed associati. Se gli Alieni sono capaci di rivoltare lo spaziotempo come un calzino, c’è poco da scherzare. Noi terrestri dominiamo appena le tre dimensioni spaziali e il nostro livello di civiltà è allo stadio zero virgola! Pensate, della dimensione temporale francamente oggi possiamo soltanto subire i tragici effetti, forse perché non abbiamo ancora applicato la Relatività di Einstein alla tecnologia. Nella nostra gravità così funzionano le cose. Se gli ET sono capaci di tutto, anche di riscrivere le nostre storie, che cos’è la Realtà? Non siamo soli sulla Terra. Non lo siamo mai stati. Che si voglia o meno accettare (credere, non è un fatto di Scienza!) la parziale realtà di queste storie, che si voglia o meno considerarle come fatti reali, fisici e storici, passati e presenti, fisicamente verificabili, un dato è certo: i rapimenti alieni proseguono e interessano migliaia di persone sulla Terra fin dalla loro tenera infanzia. Alcuni ricordano tutto senza ipnosi, in stato cosciente. Non si tratta di violenze domestiche comuni, non di abusi sessuali. Ma di regolari locuzioni e visite extraterrestri che la Scienza ufficiale è chiamata a svelare. Il MUFON registra ogni anno centinaia di casi che sembrano escludere abusi ordinari. A volte i rapimenti si protraggono per più di 50 anni nel corso della vita degli addotti, interessando anche i loro congiunti. In tutti i casi sono descritte visite a navi spaziali aliene, accademicamente impossibili, popolate da varie razze di Esseri chiaramente non umani. A volte i rapimenti cominciano alla tenera età di 4 anni. Gli Intrusi ET violano sistematicamente indisturbati il nostro spazio aereo terrestre. Le risposte ufficiali dei militari e dei governi le conosciamo. Gli “oggetti volanti non identificati”, dissimulabili in missili, velivoli iperveloci, satelliti e droni di ogni specie, sembrano più accettabili se di matrice umana! Insomma, gli Ufo sono terrestri. Le creature aliene che li popolano sono fantocci, manichini, forse scimmie-astronauta frutto della tecnologia nazista e della fervida immaginazione hollywoodiana. Altro che Esseri di altri mondi! Dunque, tutte le testimonianze raccolte sarebbero false. Ma se le violano la nostra privacy, infrangendo la barriera elettromagnetica, varcando le pareti domestiche senza aprire porte e finestre, semplicemente attraversandole, questi Esseri ET dimostrano forse di saper dominare la forza di repulsione atomica? Con chi o che cosa abbiamo a che fare? Con uno scherzo dei governi per spaventare la gente? Sappiamo che somministrando paura, insicurezza e terrore si ottiene il consenso pubblico necessario per fare la guerra, vendere le armi, modificare i bilanci e limitare le nostre libertà fondamentali, i nostri inalienabili diritti umani, non soltanto all’aeroporto post 11 Settembre. Ma le Entità grigie con sfumature verdi e blu che vengono comunemente descritte allo stesso modo in ogni angolo della Terra, con espressioni facciali non umane ma emotive, sebbene non ordinarie, fanno paura almeno quanto le dichiarazioni inquietanti e scioccanti del Presidente democratico Barack Hussein Obama in tema di “affidabilità e credibilità” unilaterali degli Stati Uniti d’America nel mondo. Sul caso del conflitto civile in Siria ad opera di agenti infiltrati esterni, se non fosse stato per il provvidenziale intervento di Papa Francesco, del Presidente russo Vladimir Putin e delle Nazioni Unite, sarebbe scoppiata l’ennesima guerra umanitaria mediorientale! Dopo i fallimenti militari e politici in Afghanistan e Iraq. Forse, alcune razze ET spingono anche nella scelta della data per scatenare la Terza Guerra Mondiale, mandando così tutti al Creatore in nome della pace e dell’unità garantiti ai sopravvissuti dal complesso militare industriale Usa, con buona pace del silenzio sugli Alieni, nell’assordante indifferenza dell’Unione Europea? Grazie a Dio, è bastata la storica dichiarazione cristiana del Presidente Putin della Federazione russa, per fermare l’apocalisse. In tutto questo, gli Alieni quale ruolo giocano per sviare le indagini? Lavorano in gruppo. Testa glabra, “occhi” marroni scuri ma non neri, ambienti medicali che ricordano laboratori dentistici. Accolgono i rapiti umani su speciali poltrone “animate” da congegni tecnologici automatici. A volte le vittime vengono tenute in stato cosciente poco prima di essere sedate per gli esperimenti. Gli ET preferiscono la comunicazione non verbale, forse telepatica. In alcuni casi, quando ad essere addotti sono più membri della stessa famiglia, le vittime sperimentano uno stato di “limbo”, una sorta di congelamento spaziotemporale durante il trasferimento a bordo della nave spaziale. Ricordi coscienti descrivono astronavi ed entità non umane in prossimità delle abitazioni dei rapiti. L’esperienza traumatica a volte è addolcita dalla frequenza e dalla natura di questi contatti. Chi sono, da dove vengono? Gli ET sono esseri interdimensionali, viaggiatori dello spazio e del tempo, ovvero nativi terrestri di antiche civiltà perdute che sono sempre vissuti accanto a noi? Vengono dal passato o dal futuro? Sono Ultraterrestri, i veri custodi della Terra che gli umani stanno contaminando e devastando? Il fatto che le visite e i rapimenti alieni continuino da almeno 50 anni, coinvolgendo i familiari dei primi addotti, lascia aperte molte questioni. L’inchiesta diventa sempre più interessante. Si registrano casi di testimoni che non si rendono subito conto della visita extraterrestre, del rapimento e del missing time. Nelle loro memorie sepolte, l’ipnosi svela esperienze di contatti con Esseri di altri mondi fin dalla prima infanzia. Le Entità vengono descritte con teste più grandi dei loro gracili corpi, occhi scuri che sembrano più adatti a comunicare telepaticamente. Da adulti queste persone parlano delle loro esperienze nei diari descrivendo particolari originali. Non mancano casi di rapimenti da parte di extraterrestri Rettiliani, magari per accoppiarsi con esseri umani costretti a subire, più o meno consapevolmente, ogni genere di violenze indesiderate. I Rettiliani possono assumere forma umana e sarebbero riconoscibili per gli strani appetiti sessuali che amano ostentare tra di loro, catturando giovani vittime per sodomizzarle. Questi Alieni non chiedono il permesso. Prendono ciò che vogliono. Sono i più temibili. Non sono affatto simpatici e sentimentali, ma freddi, amorali e spietati. Rapiscono, predano, attaccano, perlustrano, sfruttano, ingannano ed assorbono l’energia vitale delle vittime, secondo le Autrici. In caso di invasione aliena di massa dei Rettiliani, insomma, non avremmo scampo. Alcuni addotti riferiscono unioni tra ET e umani dello stesso sesso, forse a riprova del fatto che intendono terraformare la Terra con le loro abitudini cristianamente inaccettabili. I vizi cosmici di questi Esseri avrebbero già fatto breccia tra i giovani terrestri con un’abile strategia culturale, politica, comunicativa e tecnologica, grazie anche a Internet. I Rettiliani aprono varchi, tunnel e passaggi di ogni genere nel tessuto dello spaziotempo, apparendo dal nulla e scomparendo in un lampo di luce. Fantascienza? In genere non lasciano impronte fisiche evidenti del loro passaggio, neppure sulle povere vittime dei loro abusi. Il 40 percento degli addotti riferisce contatti con i Rettiliani che agiscono con il favore delle tenebre catturando donne e bambini. Le vittime spesse volte avvertono la loro presenza poco prima della manifestazione aliena: provano panico, spasmi muscolari, ansia, paralisi, una sensazione di “attrazione” magnetica, vampate di calore. Secondo le testimonianze raccolte, questi Esseri preferiscono agire due giorni prima e dopo la Luna Nuova, adattando i loro “interventi” al ciclo riproduttivo (ovulazione) delle donne. Le addotte vengono rapite nel loro letto di casa, nella stanza illuminata a giorno dall’arrivo degli Extraterrestri. Che cosa c’è di vero? Speculazioni destituite di ogni fondamento secondo Betty Hill, quando descriveva l’aspetto del suo Alieno, John, forse ancora oggi in libera uscita sulla Terra. Tuttavia, l’aspetto di iguana ed ominide di Neanderthal, descritto da alcune vittime, sembra confermare l’ipotesi dell’invasione aliena mitigata interspecie in atto sulla Terra, un mondo appartenente a una vasta zona di confine tra più reami e domini. Così gli ET verrebbero qui non per assumere il controllo del “nostro” pianeta ma semplicemente per attività di studio, caccia e svago extraterrestri. Nei vascelli alieni la “procedura” prevede l’immersione dell’addotto in una sorta di gel viscoso grigio-verde. Una testimone diretta racconta nel libro della Marden-Stoner di aver osservato cinque esseri umani in stato non cosciente immersi nella stessa sostanza, sospesi all’interno di cilindri trasparenti. I Grigi, gli Esseri più comunemente osservati come inservienti, sono sempre i più attivi. Gli Umanoidi più alti, vestiti con abiti bianco-celesti, dagli occhi blu e capelli biondi, gli Ibridi, appaiono sempre in un secondo momento per osservare e supervisionare le procedure mediche. L’arena dei giochi interstellari, la Terra, è così al completo, sotto scacco. Solo che le cavie da laboratorio, stavolta, non sono cani o topolini ma esseri umani vivi e vegeti, prelevati e studiati contro la loro volontà. Forse alcune razze aliene si nutrono di umani? Tutti i tentativi di fuga e resistenza sperimentati dagli addotti sugli stessi tavoli da “lavoro” di questi Esseri, pare si siano rivelati inutili. Nel bestiario delle navi spaziali extraterrestri non potevano mancare creature dall’aspetto insettoide xenoforme stile Alien di Carlo Rambaldi. Come quello osservato nel 1969 da Thomas Reed e disegnato da Clifton Stringfield, con due zampe a M, due lunghe braccia, due occhi neri su una testa da formica, capace di emettere suoni paralizzanti. La sensazione delle povere vittime è, in questi casi, sempre la stessa: turbamento, angoscia e paura. Sembra che gli Alieni si divertano osservando gli addotti sul tavolo operatorio mentre cercano inutilmente di sfuggire, tra grida di terrore, alle loro grinfie, contorcendosi per il dolore. Immagini degne della nuova serie dei Visitors. Se queste storie non fossero vere, cos’altro dovrebbero rappresentare? Siamo in presenza di un colossale delitto cosmico che grida Giustizia al cospetto di Dio, nonostante i nostri molti peccati? È certo che siamo meritevoli dei più aspri castighi. Duemila anni fa i Romani commisero il loro più grave crimine cosmico, uccidendo sulla croce l’innocente Figlio di Dio, Gesù di Nazareth sceso sulla Terra per purificare l’umanità dai suoi peccati, poi risuscitato il terzo giorno per la nostra salvezza. La Misericordia di Dio è la nostra salvezza. Altrimenti saremmo già cenere interstellare, magari disintegrati dalle armi termolitiche di spietati alieni. Ma questo non esclude né assicura nulla sulla povera Terra come la Storia ha dimostrato perché il Signore lascia libero l’Uomo e tutte le altre creature. In un altro passo del Vangelo secondo Matteo è descritto l’abominio della desolazione (“Vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall’inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati”, dice Matteo al Capitolo 24, versetti 21-22) con la nascita dei falsi Cristi, poco prima della Parusìa. Non è dato sapere né l’anno né il giorno né l’ora. Ma i segni ci sono tutti. La resistenza organizzata contro gli Alieni invasori potrebbe rivelarsi peggiore del male finora subito. Da soli non possiamo fare nulla per riconquistare l’indipendenza e la libertà dal Male. Oggi non possiamo fare altro che capire il fenomeno, studiarlo a livello multidisciplinare, integrando galileianamente tutte le conoscenze acquisite. Non è possibile combattere un Nemico ignoto senza comprenderne le reali intenzioni. Le informazioni devono essere libere e condivisibili. E, soprattutto, non è possibile sconfiggerlo ad armi impari, continuando paradossalmente a bearsi dell’apparente tranquilla ignoranza frutto della politica dello struzzo. Dobbiamo imparare le loro tecnologie. Per questo le testimonianze rese dalle vere vittime sono preziose. I debunker possono essere facilmente smascherati come insegna il fisico Stanton Friedman. Questi Esseri alieni, predatori, razziatori, scienziati, studenti e militari, sono i maestri della dissimulazione, dell’occultamento e del discredito. Possono assumere nel nostro Universo qualsiasi forma energetica e fisica di pari massa: oggetti, animali, persone e fenomeni naturali? A volte vengono confusi con manifestazioni paranormali e demoniache, allucinazioni e incubi. I rapimenti alieni hanno ben poco di soprannaturale. La loro durata media è di 45 minuti. A tanto ammonta il missing time sperimentato dagli addotti negli eventi singoli e negli incontri multipli nel corso della loro vita. Per strada, in casa, al campeggio, in mare, in montagna, in aereo, non c’è scampo, di giorno o di notte (cf. Mt 24, 4-31). In genere la prima razzia aliena si svolge in una zona disabitata con la vittima al volante della propria auto. Al lavoro o in vacanza, ricco o povero, bello o brutto, non c’è scampo. Una luce abbagliante avvolge l’addotto che scompare. Il fatto che storie simili siano più o meno sempre le stesse, a prova di Gruppo di controllo, dovrebbe far riflettere chi di dovere. La notorietà è da escludere a priori: le vittime non sono le protagoniste di un kolossal come Man of Steel. Ci si addormenta per scoprirsi su un tavolo chirurgico alieno. Non il classico “trattamento” offerto dagli spietati trafficanti di giovani organi umani: qui non c’è salvezza. Gli Esseri ET, nella maggior parte dei casi noti, liberano le proprie vittime. Paranoia made in Usa? Il fatto che poi ci si risvegli, magari a 40 Km di distanza dall’ultimo ricordo, nudi o vestiti, cercando di superare lo shock, ragionando sul da farsi, elaborando l’esperienza, dimostra forse che non siamo in presenza di semplici incubi notturni? Le visite aliene sono riservate soltanto a persone speciali? Il suicidio professionale, non soltanto in ambito psichiatrico, è il più grande timore degli addotti consapevoli che le loro storie non vendono più di qualche euro-dollaro e sicuramente non tanto come un tempo. Checché Hollywood si affanni inutilmente a (far) credere il contrario. Personalmente non mi piacciono i film dell’orrore. La realtà della cronaca terrestre è più che sufficiente. Ma se tutte queste storie, unendo i puntini tanto cari a Steve Jobs, fossero non soltanto reali ma dinamicamente in divenire naturale secondo uno schema comportamentale alieno ben preciso e finalizzato non alla raccolta di semplici campioni di laboratorio ma all’invasione in grande stile, del genere “Ultracorpi”, magari con la clonazione dell’umanità vivente in qualche altra forma ibrida non necessariamente umanoide, forse bio-meccanica stile “Transformer”, allora siamo già finiti in guai molto seri. Perché inconsapevoli fino alla fine del nostro tragico destino. Invasione mitigata, guerra fredda interstellare o meno, se gli ET dovessero accorgersi delle nostre potenziali capacità offensive, di resistenza e conflitto, potremmo già finire disintegrati a livello mesonico. Dunque, si spiega in questi termini il cover up dei governi, la manipolazione della verità sugli Alieni, il silenzio della Scienza accademica ufficiale e delle corporation, incredibilmente incapaci di entrare in possesso della tecnologia ET, la sola in grado immediatamente di liberalizzare l’impresa spaziale commerciale privata per inaugurare una nuova era economica fondata non più sui combustibili fossili e sul debito degli stati ma sul credito alla persona? Il fatto è che siamo irrilevanti e marginali nell’Universo. Non soltanto per gli Alieni. E potrebbe essere già sufficiente per salvarsi: ammettere la propria umiltà intellettuale, i propri limiti. Se non costituiamo una potenziale minaccia, allora non c’è nulla di cui preoccuparsi. Altrimenti sarebbe già finita. La conquista della Luna è stata forse una piccola “concessione”, un omaggio, un premio di breve durata, un compenso per il Patto segreto siglato con gli ET dagli Usa negli Anni Cinquanta del XX Secolo? Forse. Una guerra cosmica in corso da millenni tra le forze del Bene e del Male, è da escludere a priori, magari protetti da una specie amica alla quale dobbiamo tutto? Chissà, ogni tanto da terrestri offriamo il nostro contributo alla causa, in modalità neppure lontanamente immaginabili. Se esistono le “autostrade” cosmiche e non le vediamo, tutto è possibile. A volte qualche nave ostile penetra le difese dei nostri Protettori per agire indisturbata, in barba alle politiche di credibilità, sicurezza, affidabilità dello spazio aereo terrestre. Siamo più che permeabili se la violazione è in atto da almeno 50 anni. Vorrei ricordare che invadere lo spazio aereo di uno stato sovrano, senza autorizzazione, è un atto ostile secondo le norme internazionali. Il caso di Andrew è interessante. Prelevato dalla sua auto, si ritrova in un ambiente alieno in compagnia di tre Esseri grigi non umani, due più giovani e un anziano. L’addotto Andrew descrive nei minimi particolari la nave spaziale raggiunta subito dopo il rapimento e la straordinaria visione dall’oblò della navicella: un pianeta circondato da un vasto campo di energia rosso-arancio, con lo spazio curvato da un luminoso fascio elettromagnetico pulsante, e da una luna molto grande e brillante nel cielo. Altri mondi. I rapimenti multigenerazionali sono significativi. Riempiono gli annali dell’eso-sociologia e sono più interessanti delle declassificazioni farlocche sull’Area 51-S4 diffuse dalla Cia statunitense nell’Agosto 2013. Tutti conoscono i fatti, anche i bambini. Fin dal 1997, ossia dai tempi del celebre film Indipendence Day, tutti sono stati edotti sull’esistenza della celebre base segreta americana al centro del mistero alieno e della Guerra Fredda. Tutti sanno che prima o poi la storia sull’Area 51 sarebbe stata rielaborata e somministrata ad uso e consumo di altre teorie governative, più o meno cospirazioniste, per coprire i tarli e le talpe del sistema di pubblica sicurezza. Storie che, guarda caso, escludono ufficialmente nella maniera più categorica, checché inviti a pensare il buonsenso e la celebre commedia cinematografica Paul, Ufo crash, atterraggi più o meno morbidi di visitatori extraterrestri o di sonde automatiche aliene provenienti da altri mondi. Alcuni “contattisti” credono che la Cia stia preparando il terreno culturale per il Grande Annuncio ufficiale all’umanità: la presenza degli Alieni qui, ora, sulla Terra, in mezzo a noi. Perché dovrebbero farlo? Anche se il Governo Usa per lunghi anni ha negato l’esistenza dell’Area 51-S4, non c’è ragione di credere che possano ammettere le bugie raccontate a centinaia di milioni di Americani in tutto questo tempo. Così, semplicemente, con un improvviso colpo di scena del Presidente Barack Hussein Obama, magari per farsi perdonare la massiccia e complessa campagna spionistica messa in atto, grazie alle moderne tecnologie, anche nei confronti degli Alleati o la fuga all’estero dei suoi giovani agenti segreti! Come insegna la Roma dei Cesari, se vuoi la pace prepara la guerra! No. La Cia, la Nsa e tutti i servizi segreti del mondo, finirebbero di esistere, se rivelassero la loro complicità con gli Alieni veri! L’esistenza dell’Area 51-S4 e di tutte le altre basi segrete Usa, dimostra soltanto che si può desecretare ciò che già si conosce pubblicamente, con massicce dosi di omissis e cancelletto. Il secco letto prosciugato del Groom Lake, ci parla d’altro. Di avveniristici velivoli umani, non di dischi volanti non identificati. Ci parla del fantastico aereo-spia U-2 e degli aerei Stealth impiegati nelle ultime guerre umanitarie. Dopo l’Undici Settembre 2001 e il caso Wikileaks, il Freedom of Information Act è stato pesantemente ridimensionato e molte informazioni prima reperibili sulle attività segrete in corso in quelle basi, anche le più delicate, hanno guadagnato livelli di segretezza sempre più inaccessibili. I documenti rilasciati sono quasi sempre ricoperti di omissis indecifrabili. Una classica doccia scozzese anche per i teorici della cospirazione aliena mondiale e intergalattica. L’annuncio dell’Estate 2013 assume, quindi, sempre più, i connotati dell’altrettanto classico specchietto per le allodole. Quali attività segrete dovrebbero svolgersi su un’area di 8mila miglia quadrate? Non è la prima volta che il Governo Usa ammette l’esistenza di basi segrete sul proprio territorio. I presidenti Bill Clinton e George W. Bush, in riferimento all’area prossima al Groom Lake, lasciarono trapelare questi ed altri fatti. La verità sugli Alieni è lì fuori? Le attività nel deserto del Nevada sono sempre state coperte dal segreto militare nello Stato Usa più bombardato di sempre a colpi di testate nucleari e di inquinamento radiologico! Gli “aficionados” degli alieni verdi dell’Area 51-S4, cento miglia a nordovest di Las Vegas, potrebbero benissimo essere arruolati tra i migliori collaboratori dei militari. La vecchia designazione della base è così cambiata nel tempo. Fonti della Cia ammettono, in alcuni documenti, che gli ufficiali preferirono ribattezzarla Paradise Ranch per non spaventare gli scienziati e i tecnici che la raggiungono ogni giorno per lavoro dall’aeroporto di Las Vegas a bordo di aerei altrettanto segreti, privi di designazione commerciale. Negli Anni Cinquanta, vi si sperimentarono gli U-2, poi i super-segreti SR-71 Blackbird, gli F-117A e il B-2. Alcuni pseudo-scienziati, degni del Dottor Stranamore, riferirono negli Anni Ottanta del secolo scorso che alcuni hangar della base custodivano velivoli extraterrestri e corpi di alieni, la prova del famoso Incidente di Roswell presumibilmente accaduto nel 1947 in New Mexico (Usa). La Cia, dunque, si limita a riferire e riconoscere nei suoi documenti che la metà di tutti gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati negli Anni ’50 e ’60 negli Usa è, senza alcun dubbio, la prova dell’esistenza di questi velivoli sperimentali umani. Una storia incredibile smascherata dal fisico nucleare canadese e statunitense Stanton T. Friedman che nei suoi libri ha ricostruito la vera vicenda del doppio Ufo Crash e l’attività dei disinformatori in servizio permanente effettivo nel mondo, a qualsiasi livello, governativo, culturale, giornalistico e scientifico. “Gli U-2 non possono fare le cose osservate nei cieli – osserva Stanton Friedman – la nozione che simili aerei possano spiegare la maggior parte degli avvistamenti è francamente una frottola: gli U-2 non compiono improvvise manovre gravitazionalmente impossibili ad angolo retto. Non decollano e non appaiono dal nulla!”. Nel frattempo prosperano i ristoranti lungo la famosa Route 375, ufficialmente conosciuta in tutto il mondo come la Extraterrestrial Highway. Film, gadget di ogni specie, T-shirts e turisti visitano regolarmente i confini dell’Area 51-S4, attenti a non violare il perimetro difensivo sorvegliato da guardie armate e videocamere infrarosse! Ma le vittime dei rapimenti alieni non ci guadagnano nulla da queste storie. La manipolazione psicofisica degli ET non è affatto piacevole. La sensazione di prigionia, alla mercé di Esseri non umani provenienti da altri mondi, finanche confinati all’interno di un “manichino” alieno, certamente supera ogni immaginazione. Un indizio naturale inquietante pare pressoché suggerito dalla possibilità di manipolare lo spaziotempo (noi umani percepiamo soltanto quattro dimensioni, tre spaziali e una temporale, ma ve ne sono incapsulate molte altre!) le quattro Forze fondamentali della Natura finora note e i diversi stati della materia (pensate al ghiaccio che cambia forma e immaginate di farlo con qualunque cosa!). Se gli Alieni sono capaci di tali meraviglie, non dovrebbe essere poi così difficile aprirsi porte fotoniche a chiusura lampo, varchi, tunnel, condotti, piste e gallerie di ogni forma, dimensione e luminosità nel tessuto dello spaziotempo. Ciò consentirebbe loro il totale anonimato e l’assoluto controllo della Realtà che crediamo di percepire nella sua interezza. Gli effetti più che speciali messi in scena dagli ET, allora, potrebbero coincidere con le testimonianze dei rapiti. Che cosa differenzia questi eventi reali dall’invasione aliena mitigata o dallo scenario dello zoo planetario? Ogni perlustrazione del territorio nemico, ogni sistematica intrusione e violazione della nostra privacy contro la volontà delle vittime-cavie, dovrebbe normalmente essere considerato un atto ostile. Non necessariamente di guerra totale dichiarata. Queste entità ET, in effetti, dispongono già di una “prateria” priva di difese terrestri. I nostri sistemi d’arma più avanzati sono del tutto primitivi a fronteggiare una simile minaccia anche se la superbia umana non conosce confini. Le Autrici del libro non parlano di invasione aliena. Ma se alcuni esseri ibridi, metà umani e metà ET, comunicano regolarmente agli addotti le loro reali intenzioni, si tratta soltanto di studi scientifici sui terrestri o sotto c’è qualcos’altro come sembrano suggerire gli interventi alieni sul nostro sistema immunitario? Le “cavie” vengono rilasciate, secondo le testimonianze più comuni, una volta servite ai loro scopi. Si risvegliano nei loro letti, nelle loro auto o poco lontano. La manipolazione della forza di gravità e del tempo, consente infatti agli ET qualsiasi mossa. Il loro terreno di caccia, coltura e raccolta è ovunque, ben oltre gli Usa, in qualunque momento. Si rivelano nell’intimità della casa e della vita privata degli addotti che raccontano di avvertire una sensazione di leggerezza, di assenza di peso (non proprio come l’iPad Air della Apple Inc.!) poco prima di ruzzolare nell’universo degli Intrusi quando la “notte diventa giorno” tra lampi paralizzanti che preannunciano temporali di ben altra natura. Le cosiddette adduzioni multigenerazionali appaiono significative perché indicano un preciso piano degli ET. Se fossero storie inventate, insomma, la psichiatria andrebbe rifondata daccapo, secondo le Autrici. Sembra che gli Alieni utilizzino una “screen memory” per manipolare la mente e la percezione della realtà umana. Sotto ipnosi risulta evidente che questi Esseri sono in grado di mostrarsi come desiderano, interferendo con le nostre capacità. Alcune astronavi hanno l’aspetto esterno del guscio di tartaruga, popolate da piccoli Esseri ibridi. Può far sorridere ma sembra che gli ET amino i cavalli e gli eventi sociali correlati. La famiglia Reed del Massachusetts (Usa) non dimenticherà mai l’Ottobre 1969. In questo caso l’ambiente alieno descritto è caldo, umido e fetido. Thomas ha 9 anni quando viene rapito dagli ET insieme alla sua famiglia. Un alieno insettoide, secondo la sua testimonianza resa davanti a pubblici ufficiali, lo costrinse a stendersi su di un tavolo operatorio “paralizzante”, poco prima di tornare nella sala di attesa della nave aliena, a quanto pare frequentata da molti altri addotti. Ma non vide subito i familiari. Fu riaccompagnato nella sua auto, in un altro luogo rispetto al sito di prelevamento, in evidente stato di shock. Lasciamo i particolari al Lettore. Lo Star Team del Mutual Ufo Network, una squadra scientifica investigativa indipendente, raccoglie da anni centinaia di testimonianze simili negli Usa e nel mondo, fornendo prove dei fatti. Miti? Forse. Sicuramente molto meno fantasiosi di quelli raccontati dai politicanti in cerca d’autore. Thomas ha subito diversi rapimenti, dall’infanzia all’età adulta. Anche suo figlio. Una volta furono prelevati entrambi dai loro letti poco prima delle ore 2:33 antimeridiane di un giorno qualsiasi. L’esame poligrafico e l’interrogatorio di tre ore alla presenza dello Sceriffo, confermarono la verità dei fatti. Perché i governi tacciono, distraendo la popolazione con amenità di ogni genere? Se siamo in presenza di un’invasione aliena mitigata dall’azione dei governi complici liberamente eletti dai rispettivi popoli sovrani, allora l’autorità terrestre potrebbe correre gravi rischi. Saremmo tutti in pericolo, addotti o meno. Tutto della nostra civiltà potrebbe crollare da un momento all’altro come un castello di sabbia sciolto dallo tsunami della verità sulla presenza di ET. Quando gli Alieni avranno ottenuto quanto desiderano, che cosa accadrà? Le istituzioni democratiche, non più in grado di difendere i propri popoli da una simile minaccia, che senso avrebbero? Il silenzio-assenso ufficiale delle istituzioni pubbliche che, secondo queste testimonianze, avrebbero acconsentito all’operato di alcuni scienziati Alieni sulla Terra, concedendo loro completa carta bianca sugli esperimenti, sarebbe non soltanto deprecabile e scandaloso, ma provocherebbe tsunami di panico planetario, rivoluzioni, guerre, carestie e la conseguente scomparsa delle nostre libertà fondamentali peraltro già fortemente compromesse dall’Undici Settembre! Leggende? L’evidenza dei fatti, secondo le Autrici, è già di per sé sconcertante anche solo a livello puramente indiziario. C’è un’altra spiegazione più semplice e ragionevole per queste storie di rapimenti alieni? Certamente. La ricerca della verità prosegue. Ipotesi alternative vengono costantemente vagliate: allucinazioni, avvelenamenti, inquinamento elettromagnetico, fantasmi, possessioni, entità astrali, premonizioni, rivelazioni. Secondo alcuni esperti non si tratterebbe di rapimenti ET ma di “visite” notturne legate a fenomeni psichiatrici e paranormali. Peraltro investigati dal nostro CICAP, il Comitato Italiano di Controllo delle Affermazioni sul Paranormale. Le Autrici del libro hanno scoperto che l’88 percento degli addotti coinvolti nello Studio Marden-Stoner hanno sperimentato ed osservato fenomeni apparentemente paranormali nelle loro abitazioni subito dopo gli eventi di adduzione seguiti all’apparizione di luci sottili in espansione, apparse dal nulla, che lasciano passare Esseri grigi et similia. Fantascienza? Frequenti sono le interferenze elettromagnetiche su tv, computer, cellulari, orologi, fotocamere. Porte e finestre di casa si aprono e chiudono da sole, in assenza di vento, con repentine variazioni di temperatura ambientale, strani odori e suoni vengono percepiti dagli addotti. Follie di Halloween? Lo Studio in questione rivela che una piccola percentuale di addotti ha subito nell’infanzia abusi sessuali da parte di parenti e sconosciuti, traumi psicologici e processi di dissociazione mente-corpo. Il tipico fenomeno che si riscontra nelle vittime di abusi e consente l’elaborazione psicologica del bambino potenzialmente esposto per tutta la vita a questi traumi spesse volte incurabili. Nella sua forma acuta, dai sogni diurni si passa al disordine della personalità multipla, riscontrabile in Italia anche nei politicanti, con esperienze di fuga dalla realtà molto simili a quelle degli alcolisti e di chi fa uso di sostanze stupefacenti. Tuttavia, studi accademici indicano la presenza di un alto tasso dissociativo tra coloro che dicono di aver subito un rapimento alieno evidentemente “auto-indotto”. Patologia psichiatrica molto comune tra le giovanissime vittime di abusi. È il proverbiale rasoio di Occam. È la prova che tutte le ipotesi alternative sono al vaglio degli inquirenti del Mufon, per limitare gli errori d’interpretazione del fenomeno alieno: esperienze fuori dal corpo, sogni ad occhi aperti, schizofrenia, proiezioni astrali per assunzione di allucinogeni. Alla fine, quel che rimane, per improbabile che sia, deve essere la verità. Ciò che è frutto dell’immaginazione umana esula dalla patologia e dal fenomeno extraterrestre. La scienza può distinguere il vero dal falso. Cosa risulta? Oggi si contano tre specie aliene distinte in azione sulla Terra: Zetas, Pleiadiani e Anunnachi. Alcuni scienziati canadesi di buona volontà sono convinti di essere molto vicini alla verità. Ci sono specie ET benigne, amiche dei terrestri, e razze decisamente più ostili e maligne del nazifascismo e del comunismo messi insieme. Alcuni Alieni (termine improprio che dobbiamo decisamente cambiare nell’indicare le specie amiche dei terrestri) ci vogliono decisamente bene e ci proteggono. E sarebbero la maggioranza delle forme di vita extraterrestri là fuori, grazie a Dio e per nostra fortuna. Dove vivono questi Esseri buoni? Accanto a noi, secondo gli standard galattici e le testimonianze raccolte da ricercatori indipendenti canadesi. Alcuni gruppi di ET sarebbero addirittura proprio vicini, sotto i nostri stessi occhi, ovunque e sempre accanto a noi, appena “separati” dalla nostra Realtà fisica umana da una sottilissima “brama” di massa-energia, un velo invisibile peraltro previsto dalla complessa Teoria delle Stringe che ha ricevuto una forte accelerazione grazie alla scoperta del Bosone di Higgs al Cern di Ginevra (ecco a che cosa serve!) in Svizzera. Ogni Realtà o più comunemente Dimensione/Dominio, sarebbe collegata l’una all’altra in una Rete auto-cosciente (Multiverso) che contiene il nostro Universo destinato ad evolversi pacificamente secondo le regole naturali. I cattivi di turno abiterebbero in uno di questi Reami energetici. Il loro compito, sempre secondo le testimonianze raccolte dalle Autrici, sarebbe quello di rallentare (guerre, miserie, carestie, razzie) il processo auto-cognitivo degli abitanti del Multiverso e, quindi, dei Mondi intermedi come il nostro. Gli Esseri più evoluti occuperebbero i livelli energetici più forti e benigni. Gli ET ostili, i livelli più bassi. La Terra sarebbe nel mezzo, quindi, sotto osservazione da sempre! La Terra di Mezzo di Tolkien. L’obiettivo degli Alieni cattivi sarebbe quello di assumere il controllo della coscienza collettiva umana per impedirne o rallentarne l’evoluzione telepatica. Fenomeno evidentemente in atto sulla Terra. Tutte le Entità astrali potrebbero essere altresì classificate in due grandi Gruppi: i Collezionisti e i Controllori, entrambi attratti dalla Terra e dal comportamento degli esseri umani, forse la razza più unica che rara del Multiverso. I cattivi non chiedono il permesso di agire sulla Terra: essi attraversano il velo interdimensionale e ci invadono indisturbati. I Buoni chiedono sempre il permesso quando si manifestano privatamente (cf. film Time Capsule) alla creatura terrestre, di solito per proteggerla. In buon accordo con le testimonianze di bambini e adulti che parlano di Entità astrali, non di semplici Extraterrestri, il quadro diventa ancora più affascinante ed articolato. È importante sottolineare che le Autrici del libro sono convinte del fatto che gli ET protagonisti dei rapimenti alieni, non siano Entità astrali; che esistono molti meno addotti di quanto comunemente i debunker vogliono far credere anche in Italia; che la tecnologia della memoria-schermo è spesse volte usata per dissimulare la vera identità delle Entità astrali. I cattivi, insomma, devono vedersela primariamente con i Buoni, per riuscire deliberatamente ad operare sulla Terra in interventi fortemente “contenuti”, altrimenti le loro azioni sarebbero devastanti. I cattivi possono essere tenuti a bada anche dagli umani grazie alla meditazione e alla preghiera in grado di neutralizzare i pensieri e le azioni negative che attirano le Entità maligne, per aprire le porte del nostro mondo ai più alti livelli di coscienza e conoscenza in qualche modo “veicolati” dalle Entità astrali benigne. Le quali, sempre secondo le Autrici, avrebbero un’Agenda per tenere sotto controllo le emozioni umane di ogni singola persona sulla faccia della Terra. Come? Queste Entità sarebbero in grado di manifestarsi sia come Extraterrestri che comunicano apertamente le loro reali intenzioni, facendo credere qualsiasi cosa si adatti al background dell’osservatore umano, rivelando di essere speciali per i terrestri e manifestando poteri meravigliosi; sia come Esseri in grado di infliggere alle loro “vittime” danni emotivi e psicologici, magari per finalità del tutto ignote. In alcuni casi, secondo altri ricercatori, coloro che forse credono di essere stati rapiti o avvicinati dagli Alieni, sarebbero sotto il diretto controllo delle Entità astrali. Gli ET benigni dispongono di una coscienza collettiva che guida le loro azioni coese. Sono liberi. Mai farebbero del male ad un loro simile o ad un altro essere (scenario dei film “Cocoon”). Perché sono interessati alla Terra? I Buoni sono incuriositi da alcuni aspetti primitivi del comportamento umano, come la violenza, l’avidità e la cupidigia, con tutti gli orrori che nella storia i terrestri hanno dimostrato di saper manifestare. Non capiscono perché l’Uomo faccia ancora violenza ai propri simili. Questi Esseri benigni suggeriscono una rapida evoluzione della coscienza umana per la sua sopravvivenza. Pena l’estinzione di massa. Possono agevolare il normale sviluppo della civiltà, ma non intervengono direttamente, per non limitare la libertà dell’Uomo. Raramente salvano in extremis le civiltà. Gli ET non sarebbero la mano di Dio. Sono specie viventi residenti nel Multiverso, sicuramente più evolute della nostra, ma non sono divinità. Le ideologie, i culti e le eresie fondamentaliste terrestri interpretano le manifestazioni delle Entità astrali in maniera piuttosto pittoresca, se non al pari delle possessioni diaboliche. Anche in questo ambito c’è molta confusione, avvertono le Autrici. Alcuni ministri protestanti evangelici credono che Satana e i suoi angeli decaduti siano coinvolti direttamente negli avvistamenti Ufo, nei rapimenti alieni e facciano uso dei loro poteri per condizionare le anime al fine di tenerle lontane dalla fede in Gesù Cristo. Sempre secondo queste nuove eresie dei tempi moderni, così tanto in voga non soltanto negli Usa, la fede e gli extraterrestri avrebbero più cose in comune nell’economia della salvezza per i pochi (144mila?) eletti che saranno portati via su “carri alati” scintillanti per guadagnare il premio eterno (altri cieli e mondi) di quanto ne abbia l’acqua bollente con la pasta! La civiltà umana è fondata sulla memoria e sulla testimonianza della verità. Se questo scenario dovesse manifestarsi in futuro, a nessuno è dato saperlo. Finora, a memoria d’Uomo, non è mai accaduto. Alla fine dei tempi, sempre secondo queste eresie, pochi giorni prima del ritorno del Signore, questi ed altri eventi daranno il via a una grande esplosione dell’attività demoniaca sulla Terra. Poi sarà la fine. Grazie a Dio, la Verità è un’altra. La Santa Madre Chiesa Cattolica Apostolica studia gli Extraterrestri fin dalle origini, specialmente dai tempi di Pico della Mirandola, offrendo un contributo scientifico e teologico sugli incontri ravvicinati tra l’umanità e questi esseri alieni che differisce in maniera sorprendente dalla visione del fondamentalismo cristiano negli States e dall’ateismo dei razionalisti negazionisti. Monsignor Corrado Balducci S.J. (1923-2008), gesuita, demonologo della Santa Sede, sacerdote molto vicino al Beato Giovanni Paolo II, riflettendo sugli incontri e sulle manifestazioni ET così documentati e diffusi sulla Terra, parlò apertamente di “contatti alieni”, rilevando che “non di entità demoniache si tratta, bensì di probabili esseri viventi extraterrestri provenienti da altri mondi che sono parte della creazione di Dio”. Negli ultimi anni della sua vita, Mons. Balducci offrì importanti contributi di carattere teologico e filosofico alla questione dell’esistenza di altre forme di vita senziente nell’Universo, oltre a quella umana. Le sue affermazioni sono tuttora un punto di riferimento per gli studiosi di Esoscienze (il termine Ufologia è del tutto obsoleto e inappropriato perché non rende giustizia agli scienziati coinvolti in queste ricerche galileiane di confine). Interessante è l’intervista di Adriano Forgione a Monsignor Corrado Balducci, pubblicata dal magazine “Ufo Network” (nn. 3 e 4, Luglio - Agosto 1999) sul tema della natura reale del fenomeno fisico alieno e sulle sue implicazioni teologiche, in occasione del 2° Convegno Ufologico “Civiltà Aliene tra dubbio e ragione” organizzato nella città di Ancona (Marche) il 17 Aprile 1999. Mons. Balducci, persona molto disponibile e dai modi affabili, dichiarò apertamente di credere alla possibilità dell’esistenza di intelligenze extraterrestri interagenti con il pianeta Terra. Le sue affermazioni furono fatte a nome del Vaticano? Perché così tanto interesse verso le intelligenze extraterrestri? “Il vero interesse verso il tema – afferma Mons. Balducci – nasce un paio di anni fa, anche se ho iniziato a parlarne in TV circa quattro anni fa, nel 1995. In realtà tutto nacque nel 1959, quando iniziai a dedicarmi agli studi demonologici e, dovendo anche esplorare campi quali la psichiatria e la parapsicologia, indirettamente ebbi a che fare con tematiche legate allo studio ufologico. Ricordo che negli anni Cinquanta c’era un movimento, nel pubblico, in alcuni scienziati e anche tra noi ecclesiastici, di negazione ad ogni costo dell’oggetto degli studi parapsicologici. Dicevano che non esisteva la base per ammettere la parapsicologia e fenomeni che venivano definiti fandonie e fantasie. Semplicemente, si negava. Questo ha avuto i suoi riflessi anche in ufologia, legata ad altre tematiche di frontiera. Documentandomi, mi resi conto che la negazione generalizzata era frutto di un fanatismo senza logica. Qualcosa di vero deve esserci – osserva Mons. Balducci – anche ad usare solo il buon senso e, ragionevolmente, il fenomeno è innegabile. La critica rigida va contro il buon senso, perché va contro il valore della testimonianza umana. Negli ultimi anni le testimonianze di eventi ufologici sono aumentate a dismisura, eppure c’è ancora troppa gente che tende a minimizzare tutto a fandonia. Certo, in molti casi si potrebbe trattare di false valutazioni di fenomeni naturali o altro, ma non è pensabile assolutamente poterle ridurre completamente a tali categorie. Una posizione di scetticismo integrale è del tutto ingiustificata”. Naturalmente nell’ambiente scientifico e religioso, le affermazioni di Mons. Balducci non furono gradite. “Questo non l’ho mai confessato a nessuno, lo dico a lei; ci sono stati alcuni teologi che mi hanno detto: "Balducci, ma dove ti sei messo, è tutta una fantasia", e si trattava di teologi di rilievo, mica pretucoli di campagna. Quando poi ho spiegato il mio interesse, l’ho anche difeso a spada tratta per dire che è ora di smetterla con questo atteggiamento, perché se si continua così, si finirà per indebolire e distruggere il valore della testimonianza umana. È questo che mi preoccupa perché sulla testimonianza umana si basa sia la vita individuale di ciascuno di noi, sia la vita sociale, ma soprattutto la vita spirituale dei Cristiani, essendo la Rivelazione Divina un fatto storico testimoniato. La Rivelazione di Dio è infatti testimoniata attraverso gli uomini e i Vangeli. Se qualcuno crede alle testimonianze bibliche dei miracoli, deve ragionevolmente credere anche ai testimoni di eventi odierni straordinari. È chiaro che bisogna provare che ogni affermazione è basata su fondamenti di credibilità. È soprattutto la difesa della testimonianza umana, il motivo per il quale ho deciso di interessarmi all’ufologia”. In diverse occasioni Mons. Balducci dichiarò che gli ET potrebbero essere spiritualmente più evoluti dei terrestri. “Devo premettere che è da escludersi che gli Angeli si servano di astronavi. Quali esseri puramente spirituali – avverte Mons. Balducci – essi sono dove vogliono essere e, nei rari casi in cui si manifestassero, non avrebbero alcuna difficoltà ad assumere forme visibili. Pertanto, quando si parla di Extraterrestri, si deve pensare o ad esseri come noi oppure, preferibilmente, ad altri tipi di viventi, che ad una parte spirituale associano sempre una parte materiale, un corpo, sebbene in un rapporto diverso rispetto a noi umani terrestri”. La Scienza oggi accetta l’esistenza di forme di vita nel Cosmo, nonostante non voglia prendere in considerazione il fatto che tali intelligenze possano trovarsi già nel nostro ambito planetario, almeno in forma manifesta. La Teologia come affronta il problema? “A favore dell’abitabilità di altri mondi non esistono solo le opinioni di scienziati laici, ma anche di teologi e di persone morte in concetto di santità come Padre Pio. Nel libro del sacerdote Don Nello Castello, "Così parlò Padre Pio" del 1974, è scritto che il Beato (oggi Santo, NdA) alla domanda di un suo confratello: "padre, ho pensato che la Terra è un niente di fronte agli astri e tutti gli altri pianeti", Padre Pio rispose: "Sì e noi se usciamo dalla Terra siamo nulla. Il Signore non ha certo ristretto la sua gloria a questo piccolo pianeta. In altri pianeti ci saranno degli esseri che non avranno peccato". Posso menzionare anche il Cardinale Niccolò Cusano (1401-1464) che scrisse: "non c’è stella dalla quale siamo autorizzati ad escludere l’esistenza di esseri sia pure diversi da noi". Il gesuita e astronomo, padre Angelo Secchi (1818-1866) scriveva: "È assurdo considerare i mondi che ci circondano come deserti inabitati". E potrei continuare a lungo. Certo, non si ha ancora una conferma scientifica su questo particolare punto. Tuttavia nell’ambito teologico e scritturale – osserva Mons. Balducci – si possono fare alcune considerazioni. Non essendoci limiti alla potenza di Dio, che esistano pianeti abitati non è solo possibile, ma anche verosimile. Esiste infatti eccessiva diversità tra gli Angeli, esseri puramente spirituali, e noi, formati di spirito e materia e la cui anima è vincolata nell’agire dalle capacità del corpo stesso. E questo si spiega con l’assioma che "la natura non fa salti". Per cui è verosimile che la distanza tra noi e gli Angeli venga ridotta dalla presenza di esseri che, avendo comunque un corpo, magari più perfetto, posseggano un’anima che venga meno condizionata nel suo agire evolutivo. Probabilmente questo non solo è possibile e verosimile ma, a mio parere – rivela Mons. Balducci – anche desiderabile. In un futuro nemmeno tanto remoto, infatti, tali esseri potrebbero esserci di aiuto, specie nel nostro cammino spirituale. Alcuni studiosi credono che questo sia già avvenuto in passato”. Interessante punto di discussione senza limiti di spazio e di tempo. “È arguibile – spiega Mons. Balducci – che questi esseri, già da tempo, potrebbero esserci di protezione e di aiuto. Qualcuno ha anche avanzato l’ipotesi che alcuni disastri siano stati evitati grazie a loro. Qualora esistessero realmente esseri intelligenti di altri pianeti si troverebbe la soluzione di come conciliare la loro esistenza con la Redenzione del Cristo. Se Cristo è centro e capo dell’intera Creazione – spiega Mons. Balducci – non esistono mondi che non facciano riferimento a Cristo, essendo tutti sotto l’influsso del Verbo divino e della sua gloria. E nessuna gloria è possibile senza l’esistenza di esseri intelligenti che possano comprenderla. In ogni caso è assurdo pensare che l’unica forma di intelligenza sia la nostra. Che esistano forze intellettuali diverse da quella umana, costruite su di un tipo differente di struttura, non solo è possibile, ma estremamente probabile”. Le ricerche personali di Monsignor Balducci sussistono su solide fondamenta fisiche, filosofiche e teologiche. Trentacinque anni fa padre Domenico Grasso S.J. si espresse pubblicamente a favore del fenomeno extraterrestre. Anche per lui fu solo un interesse personale? “Queste sono ricerche assolutamente personali. Il Vaticano – rivela Mons. Balducci – non stabilisce niente. Non ci viene detto: "fa quella ricerca oppure quell’altra" ma lascia ampia libertà di agire agli individui. Sarà contento quando saprà che anche Balducci avrà parlato di ufologia. Noi non lavoriamo in rispetto di direttive precise, assolutamente”. Quali possono essere le possibili implicazioni del fenomeno sulla civiltà attuale o nel prossimo futuro, ammettendo un’interazione tra l’Uomo e intelligenze extraterrestri? “È una domanda che mi induce a pensare che sarebbe meglio sapere come sono fatti questi esseri. Mi sono già spinto in questo campo e ho motivato la mia opinione con un "verosimilmente". Quello che lei vorrebbe sapere dipende dal fatto se sono inferiori o superiori a noi. Se sono come noi, non ci sarebbero grandi implicazioni, in quanto potrebbero avere una civiltà allo stesso grado della nostra. Diverso il caso in cui si tratti di esseri superiori. Allora potrebbero mutare molti presupposti”. Secondo alcuni studi, pubblicati anche in Italia, le apparizioni mariane vengono legate a fenomeni Ufo. Quantomeno alcuni fenomeni associati sembrano essere di natura ufologica. Cosa ne pensa? “È assolutamente da escludersi. Per carità, la Madonna può fare quello che vuole, non ha certo bisogno di Ufo”. Nel 1997, due anni prima dell’intervista a Mons. Balducci, venne pubblicato da Il Messaggero un articolo che riprendeva alcune sue dichiarazioni circa una guerra nucleare e un cataclisma celeste che si sarebbero verificati entro dieci anni. “ Fu un articolo a sensazione del giornale. In realtà – rivela Mons. Balducci – dissi che sono due i pericoli che corriamo. Il più prossimo è da considerarsi una guerra mondiale nucleare, pericolo più concreto quando c’erano due potenze in gioco. Così speculai su quale potesse essere un eventuale antagonista degli USA e dissi la Cina o il mondo arabo, ma con questo non intendevo che sarebbe accaduto domani. Chiarii invece che per prossimo futuro intendevo il 2030 circa. La Cina prima deve raggiungere uno sviluppo commerciale e industriale tale da donarle una potenza bellica da coinvolgere un domani il mondo occidentale in una guerra (la guerra in Kosovo al momento dell’intervista era già in corso, NdA). Il pericolo – osserva Mons. Balducci – potrebbe venire anche dal fatto che la Russia, trovandosi nella miseria, ha già venduto armi, tecnologie e persone ai Paesi del terzo mondo. Ma credo che un Paese, per quanto piccolo possa essere, ci pensi su, prima di gettare una bomba nucleare sugli Stati Uniti”. L’altro pericolo, quello più remoto, secondo lei quale potrebbe essere: un asteroide che impatta con la Terra? “Non ci avevo pensato. In realtà mi riferivo ad una crisi ecologica, che aumenta a causa di una progressione dell’inquinamento, più veloce rispetto a qualsiasi correttivo umano. Ma non mi riferivo certo solo a dieci anni di sopravvivenza”. Sulla rivista Visto, in un numero di tre anni prima, Mons. Balducci confermò parzialmente il testo del Terzo Segreto di Fatima, circolante da circa trenta anni, ma all’epoca non ancora avallato dalla Chiesa. Evento straordinario effettivamente avuto luogo pochi mesi dopo, in occasione del Giubileo dell’Anno Domini Duemila, grazie a Papa Giovanni Paolo II. “Sì. Nel Terzo Segreto di Fatima – rivela Mons. Balducci – si parla di due cose. Alla prima vi hanno fatto caso tutti, alla seconda pochissimi. La prima è una guerra nucleare prima della fine del millennio, e dal contesto si evince chiaramente. Infatti il testo parla dell’impiego di armi più potenti di mille soli. È chiaro di quali armi si tratta tenendo conto che il testo continua dicendo: "i sopravvissuti invidieranno i morti". Si tratta di coloro che, sopravvivendo alle armi nucleari, soffriranno per le radiazioni. L’altro aspetto, meno noto, è la crisi dottrinale della Chiesa. Tre anni fa, fui intervistato dalla TV canadese. In quell’occasione dissi: "Sì, la Madonna nel Terzo Segreto di Fatima dice questo, ma nessuno ha notato che, prima di ogni cosa, Lei premette che tutto succederà se l’umanità non si ravvede". Quindi è tutto condizionato a questa premessa. Ma io sono ottimista. Noi, come uomini, possiamo influire nell’avverarsi di una profezia, spostandone la data e nell’intensità degli eventi profetizzati, mitigandoli. È di buon auspicio la ripresa della spiritualità giovanile. Intendo una spiritualità all’interno delle regole della Chiesa”. Crede che in un eventuale cataclisma futuro, intelligenze non terrestri possano intervenire? “Ho già detto che c’è la possibilità che questi esseri vengano in aiuto dell’umanità. In ogni caso non aspettiamoci l’aiuto di nessuno, deve essere l’Uomo a cambiare e maturare”. Monsignor Corrado Balducci, quindi, distingue gli ET sia dagli Angeli sia dai demoni. Nel suo lavoro “Ufos and Extraterrestrials: A problem for the Church?”, Mons. Balducci basa la sua opinione sul fatto che molti testimoni oculari di Ufo sono osservatori qualificati, credibili e culturalmente affidabili che poco prima non avevano creduto ad una sillaba sulla realtà fisica delle visite extraterrestri sulla Terra. Migliaia di persone nel mondo, prima e dopo il caso dei coniugi Betty e Barney Hill negli States, senza scomodare l’universo fantastico western del film Cowboys & Aliens, hanno visto astronavi, alieni, equipaggi non umani e droni forse non di questo mondo. Sebbene alcuni di questi avvistamenti possano essere spiegati più prosaicamente come fenomeni naturali e tecnologici umani, la maggior parte degli eventi (è questa la rivelazione essenziale di Mons. Balducci) continua a meritare tutte le attenzioni possibili e immaginabili della Chiesa Cattolica e del Vaticano da secoli. Mons. Balducci si attirò molte critiche da parte di teologi, scienziati, sacerdoti, religiosi, credenti, atei ed agnostici. Eppure, fino alla fine della sua vita, consegnata al Signore il 20 Settembre 2008 in Roma, Mons. Balducci ha sempre sostenuto che si può credere in Dio ed ammettere l’esistenza di Esseri extraterrestri. Gli Alieni non sono materia di Fede ma di Scienza. Cosa che oggi con molta disinvoltura tutti gli scienziati in buona fede e volontà riconoscono prima di tutto a se stessi, alla propria coscienza, e poi in sede accademica, magari fantasticando sulle analisi spettrali di centinaia di atmosfere esoplanetarie dei mondi di taglia terrestre finora scoperti (+78%, di raggio inferiore a 1.25 volte la Terra, AD 2013) tra le migliaia di candidati in orbita attorno alle altre stelle più o meno simili al nostro Sole (http://planetquest.jpl.nasa.gov/) nella famosa fascia orbitale abitabile Riccioli d’Oro! Mons. Balducci non ebbe timore ad ipotizzare apertamente che le astronavi spaziali aliene osservate da testimoni credibili non sono di questo mondo perché tecnologicamente superiori e che gli ET al loro interno sono Esseri umanoidi con una natura fisica e spirituale, probabilmente molto più spirituale degli esseri umani terrestri. A coloro che negano a priori queste “altre” realtà, sebbene non ancora verificate dalla scienza accademica ufficiale, Mons. Balducci, in difesa della verità e della Cristianità, scrisse le seguenti parole. “Lasciate che aggiunga la più importante considerazione: il generale scetticismo a priori, la sistematica e totale negazione del fenomeno, danneggia, anzi distrugge, il valore fondamentale della testimonianza umana con gravi e incalcolabili conseguenze, anche sulla credibilità degli esseri umani, sul piano individuale, sociale e religioso, dal momento che la testimonianza è a fondamento della civiltà umana”. Mons. Balducci naturalmente non poté escludere eccezioni, errori, omissioni, dissimulazioni e menzogne riguardo al fenomeno extraterrestre in corso sulla Terra, “ma generalmente tutta la nostra vita è basata su quello che noi abbiamo imparato dagli altri. È impensabile vivere senza questo livello di confidenza fondamentale – osserva Mons. Balducci – sono inimmaginabili le conseguenze della generale negazione dell’esperienza umana nella vita privata, sociale e religiosa. Ciò distruggerebbe – ammonì il prelato – il fondamento stesso di ogni umana società!”. Perché gli ET si nascondono e non si manifestano pubblicamente? Forse in ossequio alla Prima Direttiva della Federazione Unita dei Pianeti? L’astronomo padre Jose Funes S.J., gesuita argentino come Papa Francesco, Direttore della Specola Vaticana, il Pontificio Osservatorio Astronomico, in un’intervista pubblicata il 14 Maggio 2008 su L’Osservatore Romano (tre anni dopo l’elezione di Papa Benedetto XVI) dichiarò che l’ipotesi sull’esistenza di Extraterrestri non contrasta con la fede e che tali Esseri, nostri Fratelli, dovrebbero essere considerati parte della Creazione di Dio. “Come il Signore ha creato la vita sulla Terra – dichiara l’astronomo pontificio padre Jose Funes – così può aver creato molteplici forme di vita nell’Universo, alcune delle quali simili agli Uomini, ma differenti in molti aspetti”. Questo non è in contrasto con la fede cristiana cattolica “perché noi non possiamo porre limiti alla libertà creativa di Dio”. Per usare le parole sante coniate da San Francesco di Assisi ottocento anni fa, tanto care al nuovo pontefice Papa Francesco che il 4 Ottobre 2013 per la prima volta ha visitato il Sacro Convento del Poverello di Assisi, “se noi consideriamo le creature terrestri – domanda padre Funes – come fratelli e sorelle, perché non possiamo anche parlare di un Fratello Extraterrestre?”. Nell’intervista a L’Osservatore Romano, il giornale della Santa Sede, l’astronomo pontificio analizza il rapporto tra Astronomia e Fede. “E quindi uscimmo a riveder le stelle”. Cita Dante, il celebre verso che chiude l’ultimo canto dell’Inferno, per descrivere la missione dell’Astronomia che è anzitutto quella di “restituire agli uomini la giusta dimensione di creature piccole e fragili davanti allo scenario incommensurabile di miliardi e miliardi di galassie”. E se poi scoprissimo di non essere i soli ad abitare l’Universo? L’ipotesi non inquieta padre Funes più di tanto. È possibile credere in Dio e negli Extraterrestri. Si può ammettere l’esistenza di altri mondi e altre vite, anche più evolute della nostra, senza per questo mettere in discussione la fede nella Creazione, nell’Incarnazione, nella Redenzione. Parola di astronomo e di sacerdote gesuita. Argentino, 52 anni, dall’Agosto del 2006 padre Funes ha le chiavi della storica sede nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo che Pio XI concesse all’Osservatorio Vaticano nel 1935. Unisce modi cortesi e pacati a quel leggero distacco dalle cose terrene di chi è abituato a tenere gli occhi rivolti verso l’alto. Un po’ filosofo e un po’ investigatore, come tutti gli astronomi cattolici. Contemplare il cielo è per lui l’atto più autenticamente umano che si possa fare. “Perché – spiega padre Funes a L’Osservatore Romano – dilata il nostro cuore e ci aiuta a uscire dai tanti inferni che l’umanità si è creata sulla Terra: le violenze, le guerre, le povertà, le oppressioni”. Come nasce l’interesse della Chiesa e dei Papi per l’Astronomia? “Le origini si possono far risalire a Gregorio XIII che fu l’artefice della riforma del calendario nel 1582. Padre Cristoforo Clavio, gesuita del Collegio romano, fece parte della commissione che studiò questa riforma. Tra Settecento e Ottocento sorsero ben tre osservatori per iniziativa dei Pontefici. Poi nel 1891, in un momento di conflitto tra il mondo della Chiesa e il mondo scientifico, Papa Leone XIII volle fondare, o meglio rifondare, la Specola Vaticana. Lo fece proprio per mostrare che la Chiesa non era contro la scienza ma promuoveva una scienza ‘vera e solida’, secondo le sue stesse parole. La Specola è nata dunque con uno scopo essenzialmente apologetico, ma col passare degli anni è divenuta parte del dialogo della Chiesa col mondo”. Lo studio delle leggi del Cosmo avvicina o allontana da Dio? “L’Astronomia ha un valore profondamente umano. È una scienza che apre il cuore e la mente. Ci aiuta a collocare nella giusta prospettiva la nostra vita, le nostre speranze, i nostri problemi. In questo senso, e qui parlo come prete e come gesuita, è anche un grande strumento apostolico che può avvicinare a Dio”. Eppure molti astronomi non perdono occasione per fare pubblica professione di ateismo. “Direi che è un po’ un mito ritenere che l’Astronomia favorisca una visione atea del mondo. Mi sembra che proprio chi lavora alla Specola offra la testimonianza migliore di come sia possibile credere in Dio e fare scienza in modo serio. Più di tante parole conta il nostro lavoro. Contano la credibilità e i riconoscimenti ottenuti a livello internazionale, le collaborazioni con colleghi e istituzioni di ogni parte del mondo, i risultati delle nostre ricerche e delle nostre scoperte. La Chiesa ha lasciato un segno nella storia della ricerca astronomica. Basterebbe ricordare che una trentina di crateri della Luna portano i nomi di antichi astronomi gesuiti. E che un asteroide del Sistema Solare è stato intitolato al mio predecessore alla direzione della Specola, padre George Coyne. Si potrebbe richiamare inoltre l’importanza di contributi come quelli di padre O’Connell all’individuazione del ‘raggio verde’ o di fratello Consolmagno al declassamento di Plutone. Per non parlare dell’attività di padre Corbally, vicedirettore del nostro centro astronomico di Tucson, che ha lavorato con un team della Nasa alla recente scoperta di asteroidi residui della formazione di sistemi binari di stelle”. L’interesse della Chiesa per lo studio dell’Universo si può spiegare col fatto che l’Astronomia è l’unica scienza che ha a che fare con l’infinito e quindi con Dio? “Per essere precisi, l’Universo non è infinito. È molto grande ma è finito, perché ha un’età: circa quattordici miliardi di anni, secondo le nostre conoscenze più recenti. E se ha un’età, significa che ha un limite anche nello spazio. L’Universo è nato in un determinato momento e da allora si espande continuamente”. Da che cosa ha avuto origine? “Quella del Big Bang resta, a mio giudizio, la migliore spiegazione dell’origine dell’Universo che abbiamo finora dal punto di vista scientifico”. E da allora che cos’è successo? “Per trecentomila anni la materia, l’energia, la luce sono rimaste unite in una sorta di miscela. L’Universo era opaco. Poi si sono separate. Così noi adesso viviamo in un Universo trasparente, possiamo vedere la luce: quella delle galassie più lontane, per esempio, che è arrivata a noi dopo undici o dodici miliardi di anni. Bisogna ricordare che la luce viaggia a trecentomila chilometri al secondo. Ed è proprio questo limite a confermarci che l’Universo oggi osservabile non è infinito”. La teoria del Big Bang avvalora o contraddice la visione di fede basata sul racconto biblico della creazione? “Da astronomo, io continuo a credere che Dio sia il Creatore dell’Universo e che noi non siamo il prodotto della casualità ma i figli di un Padre buono, il quale ha per noi un progetto d’amore. La Bibbia fondamentalmente non è un libro di scienza. Come sottolinea la Dei verbum, è il libro della parola di Dio indirizzata a noi uomini. È una lettera d’amore che Dio ha scritto al suo popolo, in un linguaggio che risale a duemila o tremila anni fa. All’epoca, ovviamente, era del tutto estraneo un concetto come quello del Big Bang. Dunque, non si può chiedere alla Bibbia una risposta scientifica. Allo stesso modo, noi non sappiamo se in un futuro più o meno prossimo la teoria del Big Bang sarà superata da una spiegazione più esauriente e completa dell’origine dell’Universo. Attualmente è la migliore e non è in contraddizione con la fede. È ragionevole”. Ma nella Genesi si parla della Terra, degli animali, dell’uomo e della donna. Questo esclude la possibilità dell’esistenza di altri mondi o esseri viventi nell’Universo? “A mio giudizio questa possibilità esiste. Gli astronomi ritengono che l’Universo sia formato da cento miliardi di galassie, ciascuna delle quali è composta da cento miliardi di stelle. Molte di queste, o quasi tutte, potrebbero avere dei pianeti. Come si può escludere che la vita si sia sviluppata anche altrove? C’è un ramo dell’Astronomia, l’Astrobiologia, che studia proprio questo aspetto e che ha fatto molti progressi negli ultimi anni. Esaminando gli spettri della luce che viene dalle stelle e dai pianeti, presto si potranno individuare gli elementi delle loro atmosfere – i cosiddetti biomakers – e capire se ci sono le condizioni per la nascita e lo sviluppo della vita. Del resto, forme di vita potrebbero esistere in teoria perfino senza ossigeno o idrogeno”. Si riferisce anche ad esseri simili a noi o più evoluti? “È possibile. Finora non abbiamo nessuna prova. Ma certamente in un Universo così grande non si può escludere questa ipotesi”. E questo non sarebbe un problema per la nostra fede? “Io ritengo di no. Come esiste una molteplicità di creature sulla Terra, così potrebbero esserci altri esseri, anche intelligenti, creati da Dio. Questo non contrasta con la nostra fede, perché non possiamo porre limiti alla libertà creatrice di Dio. Per dirla con San Francesco, se consideriamo le creature terrene come ‘fratello’ e ‘sorella’, perché non potremmo parlare anche di un ‘fratello extraterrestre’? Farebbe parte comunque della Creazione”. E per quanto riguarda la Redenzione? “Prendiamo in prestito l’immagine evangelica della pecora smarrita. Il pastore lascia le novantanove nell’ovile per andare a cercare quella che si è persa. Pensiamo che in questo Universo possano esserci cento pecore, corrispondenti a diverse forme di creature. Noi che apparteniamo al genere umano potremmo essere proprio la pecora smarrita, i peccatori che hanno bisogno del Pastore. Dio si è fatto uomo in Gesù per salvarci. Così, se anche esistessero altri esseri intelligenti, non è detto che essi debbano aver bisogno della Redenzione. Potrebbero essere rimasti nell’Amicizia piena con il loro Creatore”. Se invece fossero peccatori, sarebbe possibile una Redenzione anche per loro? “Gesù si è incarnato una volta per tutte. L’Incarnazione è un evento unico e irripetibile. Comunque sono sicuro che anche loro, in qualche modo, avrebbero la possibilità di godere della Misericordia di Dio, così com’è stato per noi uomini”. La Chiesa torna a confrontarsi con l’evoluzionismo: l’astronomia può offrire un contributo a questo confronto? “Come astronomo posso dire che dall’osservazione delle stelle e delle galassie emerge un chiaro processo evolutivo. Questo è un dato scientifico. Anche qui io non vedo contraddizione tra quello che noi possiamo imparare dall’evoluzione, purché non diventi un’ideologia assoluta, e la nostra fede in Dio. Ci sono delle verità fondamentali che comunque non mutano: Dio è il Creatore, c’è un senso alla Creazione, noi non siamo figli del caso”. Su queste basi, è possibile un dialogo con gli uomini di scienza? “Direi che anzi è necessario. La fede e la scienza non sono inconciliabili. Lo diceva Giovanni Paolo II e lo ha ripetuto Benedetto XVI: fede e ragione sono le due ali con cui si eleva lo spirito umano. Non c’è contraddizione tra quello che noi sappiamo attraverso la fede e quello che apprendiamo attraverso la scienza. Ci possono essere tensioni o conflitti, ma non dobbiamo averne paura. La Chiesa non deve temere la scienza e le sue scoperte”. Come invece è avvenuto con Galilei. “Quello è certamente un caso che ha segnato la storia della comunità ecclesiale e della comunità scientifica. È inutile negare che il conflitto ci sia stato. E forse in futuro ce ne saranno altri simili. Ma penso che sia arrivato il momento di voltare pagina e guardare piuttosto al futuro. Questa vicenda ha lasciato delle ferite. Ci sono stati malintesi. La Chiesa in qualche modo ha riconosciuto i suoi sbagli. Forse si poteva fare di meglio. Ma ora è il momento di guarire queste ferite. E ciò si può realizzare in un contesto di dialogo sereno, di collaborazione. La gente ha bisogno che scienza e fede si aiutino a vicenda, pur senza tradire la chiarezza e l’onestà delle rispettive posizioni”. Ma perché oggi è così difficile questa collaborazione? “Credo che uno dei problemi del rapporto tra scienza e fede sia l’ignoranza. Da una parte, gli scienziati dovrebbero imparare a leggere correttamente la Bibbia e a comprendere le verità della nostra fede. Dall’altra, i teologi e gli uomini di Chiesa dovrebbero aggiornarsi sui progressi della scienza, per riuscire a dare risposte efficaci alle questioni che essa pone continuamente. Purtroppo anche nelle scuole e nelle parrocchie manca un percorso che aiuti a integrare fede e scienza. I cattolici spesso rimangono fermi alle conoscenze apprese al tempo del catechismo. Credo che questa sia una vera e propria sfida dal punto di vista pastorale”. Cosa può fare in questo senso la Specola Vaticana? “Diceva Giovanni XXIII che la nostra missione deve essere quella di spiegare agli Astronomi la Chiesa e alla Chiesa l’Astronomia. Noi siamo come un ponte, un piccolo ponte, tra il mondo della scienza e la Chiesa. Lungo questo ponte c’è chi va in una direzione e chi va in un’altra. Come ha raccomandato Benedetto XVI a noi gesuiti in occasione dell’ultima congregazione generale, dobbiamo essere uomini sulle frontiere. Credo che la Specola abbia questa missione: essere sulla frontiera tra il mondo della scienza e il mondo della fede, per dare testimonianza che è possibile credere in Dio ed essere buoni scienziati”. Dunque, ogni esperienza personale (contatto e/o visione) con Esseri di altri mondi provenienti dallo spazio esterno o da un’altra dimensione, non può essere semplicemente liquidata come puro parto della fantasia fantascientifica. Non sono in gioco solo i presunti rapimenti alieni e le navette spaziali extraterrestri: Kathleen Marden e Denise Stoner, autrici del volume The Alien Abduction Files, hanno parlato anche con persone spaventate, affette da patologie psichiatriche erroneamente diagnosticate come esperienze di origine aliena. Ma non sempre si ha a che fare con i disordini della personalità. Numerosi studi hanno dimostrato che i pazienti sani di mente risultati compatibili con i criteri scientifici di un’esperienza naturale di rapimento extraterrestre, hanno la stessa salute mentale e la stessa fantasia della popolazione generale. Altri appaiono sofferenti di crisi spirituali o paranormali, ma chiedono aiuto a ministri religiosi e psicologi. Non agli autori di Star Trek e Star Wars. A volte i loro problemi vengono risolti grazie alla Scienza ed alla Religione (gruppi di ascolto, sedute psichiatriche, incontri di preghiera, esorcismi) ma nella maggior parte dei casi presi in esame le testimonianze risultano autentiche e nulla può rimuovere, dopo 65 anni di avvistamenti ufficiali, la realtà dei fatti: manovre di volo impossibili per qualsiasi velivolo, sonda, missile e drone terrestre! La stragrande maggioranza dei presunti contattati è pienamente cosciente della propria esperienza con gli Alieni. Costoro continuano a ricordare e vivere le medesime storie a distanza di anni. L’osservazione delle straordinarie navette extraterrestri e delle creature ET, poco prima di essere rapiti all’affetto dei propri cari ed all’intimità del focolare domestico, pare non essere assolutamente compatibile con la falsa testimonianza. Cui bono. Molte vittime del rapimento alieno godono altresì della prova-regina: la testimonianza diretta di altri osservatori che assistono al delitto cosmico del rapimento da parte di Extraterrestri, perpetrato sui loro cari (rapiti sul letto, nell’automobile, nel campo, nel giardino di casa, di giorno e di notte!) e ricordano l’evento. Tutti sono consapevoli di essere stati esaminati in un ambiente alieno da creature che possono essere descritte sia come scienziati sia come sperimentatori sia come razziatori provenienti da altri sistemi solari. Le vittime umane dei rapimenti alieni manifestano le patologie più comuni a queste esperienze vissute contro la loro volontà: soffrono di paura, ansietà e traumi psicologici clinicamente diagnosticabili, che appaiono essere la diretta conseguenza di fatti concreti, reali, non inventati, e della consapevolezza di non poter controllare il fenomeno medesimo. Patologie associabili a traumi fisici di ogni specie vissuti in prima persona e apparentemente non auto-inflitti. Tutti questi elementi, secondo le Autrici, convergono pienamente nel dimostrare la natura extraterrestre delle visite aliene in corso sulla Terra. Più che un’ipotesi speculativa. Nelle nostre case, avvertono le due scienziate statunitensi, avvengono fenomeni di rapimento alieno più reali dell’immaginabile. Le testimonianze e le prove acquisite, il metodo scientifico applicato nell’eseguire l’elaborazione dei dati raccolti, sembrano supportare la natura squisitamente extraterrestre del fenomeno. Opera di Esseri di altri mondi e non di buontemponi, o peggio, di spietati umani che pure agiscono indisturbati nell’ombra, magari complici di efferati delitti, nella caccia ai giovani per l’espianto violento di organi, il più orribile dei delitti e dei mercati sulla Terra! In Italia, fin dagli Anni Settanta del secolo scorso, sono stati abortiti per legge di Stato non meno di cinque milioni di feti umani, ufficialmente a scopi terapeutici non contraccettivi. Esseri umani mai nati. È difficile crederlo ma esistono le prove del misfatto prodotto dalla patologia della politica e del diritto in piena Hiroshima culturale, etica e morale del Belpaese. Tutti complici del delitto di aborto in corso d’opera. Qui gli Alieni non c’entrano affatto, fino a prova contraria. Che fine hanno fatto quei 5 milioni di feti umani terrestri non desiderati dalle loro madri? E tutti gli altri sulla Terra? L’intelligenza della verità ci faccia comprendere i fatti reali, distinti dalle favole, per neutralizzare la minaccia cosmica e salvare le nostre preziose vite ed anime. “Non dobbiamo mai smettere di esplorare. E alla fine di tutto il nostro esplorare arriveremo là dove abbiamo cominciato, e conosceremo quel luogo per la prima volta”, afferma T.S. Eliot. Sembra che dovremo prima o poi allargare i nostri orizzonti anche sul fenomeno extraterrestre. L’evidenza supera la fantasia. © Nicola Facciolini
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